Approccio multidimensionale nel paziente oncologico

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L’Istituto di Candiolo – IRCCS ha avviato, grazie ai fondi raccolti con il 5 per 1000 e messi a disposizione dalla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, uno studio importante volto ad affinare il percorso terapeutico di pazienti oncologici da ricoverare per complicanze quali infezioni o insufficienza respiratoria.

È nato così il Progetto Omina, acronimo di Approccio Multidimensionale nel Paziente Oncologico. Lo scopo è guidare in maniera precisa le decisioni cliniche. Questo si traduce nell’assicurare che le risorse vengano impiegate in modo corretto ed efficace. Infine, nell’intensificare le cure nei soggetti con potenziale di recupero e nel ridurre l’approccio aggressivo laddove non sia giustificato.

Il progetto è coordinato dal professor Alberto Milan con la collaborazione del dottor Marco Merlano e si articola in quattro dimensioni fondamentali:

Valutazione clinica e anamnestica

Clinico e anamnestico direi, nel senso che noi andiamo a cercare di valutare quella che è la storia approfondita del paziente. Dal punto di vista oncologico in primis: valutando ad esempio ciò che l’ha portato ad essere ricoverato presso il nostro reparto. Verificare nel dettaglio quelle che sono le terapie a cui è stato esposto.

Il fine è delineare in qualche modo la traiettoria del paziente e verificarla con attenzione.

Analisi bio-umorale

I fattori che noi andiamo a prelevare nel sangue del paziente per verificarne lo stato infiammatorio. Quindi abbiamo delle indagini che sono anche base, come la procalcitonina, la proteina C reattiva, ad analisi invece più moderne e approfondite come il dosaggio dell’interleuchina 6 o del TNF alfa.

Parallelamente però abbiamo anche un’analisi di biomarcatori come l’NT-proBNP o la troponina. Questi marcatori sono rivolti a cercare di capire come funziona il cuore; se c’è uno stress a cui il cuore è sottoposto che potrebbe in qualche modo invalidare le terapie a cui sottoponiamo il paziente.

Accertamenti strumentali

Nel caso particolare del Progetto Omina noi andremo a fare in modo costante e rutinario la valutazione ecografica del polmone per valutarne la reazione e cercare di confrontarla rispetto a quelli che sono gli imaging di secondo livello come la TAC del torace.

Dimensione psicologica

Pazienti ricoverati presso il nostro reparto sono pazienti che molto spesso vivono una situazione di stress legata al ricovero stesso, alla preoccupazione per la propria condizione clinica e questo accomuna i nostri pazienti a tutti i pazienti. Ma la condizione oncologica rappresenta un fattore ulteriormente di peso, di stress per i nostri pazienti.

Quindi andremo a valutare sotto questo punto di vista con dei questionari appropriati quello che può essere l’ansia, il distress psicologico e la depressione verificando quello che possiamo poi pensare di fare per migliorarne la situazione psicologica stessa.

Ci proponiamo di riuscire a reclutare in un anno di attività 225 pazienti che vengano ricoverati per insufficienza respiratoria o patologie infettive e infiammatorie.

Risultati attesi

Ci aspettiamo di identificare su questa notevole e molteplici tipologie di pazienti dei marker che in qualche modo riescano a guidare l’azione del medico e a cercare di garantire a chi necessita di avere cure palliative di fine vita il massimo dell’attenzione e a coloro che invece hanno delle chance solide e concrete di miglioramento il massimo delle risorse e energie disponibili.

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