18/06/2025

Citofluorimetro: a cosa serve e qual è il suo funzionamento

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Dottor Marcello Turi al Citofluorimetro.

Nel campo della diagnostica e della ricerca biomedica, la capacità di analizzare in profondità le caratteristiche delle cellule è alla base di nuove prospettive di cura e di personalizzazione dei trattamenti. 

Il citofluorimetro, grazie alla tecnica della citometria a flusso, ci consente di ottenere informazioni multiparametriche su centinaia di migliaia di cellule in pochi minuti, contribuendo in modo determinante allo studio del cancro e di altre patologie

In questo articolo, esploriamo il funzionamento e le applicazioni di questo strumento e spieghiamo perché il suo impiego è un tassello fondamentale per la nostra attività di ricerca.

Il citofluorimetro è uno strumento diagnostico e di ricerca che utilizza la tecnica della citometria a flusso per analizzare cellule in sospensione. Le cellule vengono contrassegnate con anticorpi coniugati a fluorocromi, che permettono di evidenziare specifiche caratteristiche biochimiche.

Quando il campione viene fatto passare, cellula per cellula, attraverso un fascio di luce laser, ciascuna emette un segnale luminoso. Questi segnali, che variano in intensità a seconda della presenza o dell’abbondanza di marcatori specifici e delle proprietà fisiche della cellula (come dimensione e complessità interna) ci offrono un quadro estremamente dettagliato del campione analizzato.

Questo approccio consente, ad esempio, di distinguere cellule normali da quelle patologiche e di individuare alterazioni che potrebbero indicare l’insorgenza di malattie oncologiche o ematologiche

L’accuratezza e la rapidità dell’analisi con il citofluorimetro lo rendono uno dei migliori strumenti esistenti in numerosi ambiti diagnostici e di ricerca.

Il funzionamento del citofluorimetro si basa sull’integrazione di tre componenti fondamentali, che lavorano in sinergia per garantire misurazioni precise e affidabili:

  • Sistema fluidico: il campione cellulare viene iniettato in una corrente laminare grazie a un fluido di guaina (sheath fluid). Questa tecnica, definita focalizzazione idrodinamica, allinea le cellule in una fila singola, consentendo che passino una alla volta attraverso il fascio laser. Il corretto allineamento è cruciale per evitare sovrapposizioni e garantire la raccolta di dati da ogni singola cellula.
  • Sistema ottico: una sorgente laser, spesso monocromatica, illumina le cellule che transitano nel raggio. L’interazione della luce con la cellula genera due tipi principali di segnali:
    • Il forward scatter (FSC), che fornisce informazioni approssimative sulla dimensione della cellula.
    • Il side scatter (SSC), che rileva la complessità interna e la granularità, evidenziando strutture come vacuoli e granuli.
    • Inoltre, i fluorocromi assorbono la luce laser ed emettono a lunghezze d’onda proprie, permettendo l’identificazione specifica dei target cellulari marcati.
  • Sistema elettronico e analitico: i segnali luminosi intercettati vengono convertiti in dati digitali grazie a fotomoltiplicatori e processori dedicati. Questi dati vengono poi elaborati da software di analisi, che consentono di visualizzare il profilo multiparametrico di ogni cellula in forma grafica e numerica. Ciò permette di analizzare migliaia di eventi cellulari in tempi molto brevi, garantendo riproducibilità e alta affidabilità nei risultati.

Fonti accademiche, come i materiali didattici dell’Università degli Studi di Pavia, evidenziano come questa tecnologia sia indispensabile per studi multidimensionali sulle cellule, sia in ambito diagnostico che nella ricerca di nuovi approcci terapeutici.

L’impiego del citofluorimetro si estende a una vasta gamma di applicazioni che spaziano dalla diagnostica clinica alla ricerca di base:

  • Diagnostica oncologica ed ematologica: grazie alla capacità di identificare e caratterizzare popolazioni cellulari specifiche, il citofluorimetro è utilizzato per la diagnosi di leucemie, linfomi e altre patologie ematologiche. La rilevazione di particolari pattern antigenici o di anomalie nell’espressione di marcatori cellulari consente di definire il profilo immunofenotipico dei tumori, migliorando l’accuratezza diagnostica.
  • Analisi del ciclo cellulare e della morte cellulare: il dispositivo può essere impiegato per studiare in dettaglio il ciclo cellulare, identificando cellule in proliferazione o in apoptosi. Queste analisi sono fondamentali per comprendere i meccanismi molecolari alla base della trasformazione maligna e per valutare l’efficacia di trattamenti antitumorali.
  • Sperimentazioni cliniche e ricerca traslazionale: in fase di sviluppo di nuovi farmaci e protocolli terapeutici, il citofluorimetro permette di monitorare la risposta delle cellule a trattamenti sperimentali. La capacità di fornire dati quantitativi e qualitativi rapidamente è essenziale per accelerare il passaggio dalla ricerca di base alle applicazioni cliniche.
  • Caratterizzazione delle risposte immunitarie: la tecnologia è impiegata anche per studiare la composizione e la funzionalità delle cellule del sistema immunitario, contribuendo a sviluppare strategie terapeutiche mirate e personalizzate per il trattamento delle malattie autoimmuni e infettive.

Scegliere di investire in un citofluorimetro significa dotarsi di uno strumento che unisce elevata precisione quantitativa e rapidità di analisi, elementi imprescindibili per una ricerca moderna e traslazionale. Ecco alcuni motivi che evidenziano la sua importanza strategica:

  • Elevata accuratezza e riproducibilità: l’analisi multiparametrica consente di ottenere dati dettagliati e affidabili da migliaia di cellule in pochi minuti. Questo è particolarmente importante per monitorare l’andamento delle terapie e per individuare precocemente anomalie cellulari.
  • Versatilità applicativa: la capacità di analizzare simultaneamente parametrizzazioni fisiche e biochimiche rende il citofluorimetro uno strumento estremamente versatile, adatto a molteplici ambiti della diagnostica e della ricerca preclinica. Tale versatilità supporta lo sviluppo di terapie sempre più personalizzate e mirate.
  • Ottimizzazione dei tempi e delle risorse: l’automatizzazione e la rapidità di acquisizione dei dati consentono di ottimizzare le attività di laboratorio, riducendo tempi e costi operativi. Questa efficienza operativa si traduce in una maggiore produttività e in un impatto positivo sulla sostenibilità delle attività di ricerca.

Supporto alla ricerca traslazionale: i dati dettagliati offerti dalla citometria a flusso facilitano il collegamento tra ricerca di base e applicazioni cliniche, accelerando il percorso dalla scoperta scientifica alla pratica clinica e migliorando le prospettive terapeutiche per i pazienti.

Citofluorimetro.

L’introduzione del citofluorimetro nel laboratorio di Ematologia Traslazionale e Immunologia dell’Istituto di Candiolo – IRCSS segna un ulteriore passo avanti nel percorso verso la medicina di precisione. 

Questa tecnologia, che già oggi ci permette di analizzare in maniera profonda e dettagliata il comportamento delle cellule, apre nuove prospettive per diagnosi sempre più tempestive ed efficaci. L’adozione di strumenti così avanzati non solo ci rende protagonisti del progresso tecnologico, ma ci consente anche di offrire risposte innovative nella lotta contro il cancro e altre malattie complesse.

L’investimento nel citofluorimetro è stato possibile grazie al contributo dei nostri sostenitori e si traduce in un passo in più verso un futuro in cui la medicina personalizzata diventa sempre più accessibile ed efficace.

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