31/10/2025

Sistema robotico per biopsie prostatiche: precisione millimetrica per diagnosi più sicure

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Ogni novembre, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro accende i riflettori sulla salute maschile attraverso Life is Blu, la campagna dedicata alla prevenzione e alla cura dei tumori maschili. Un tema spesso sottovalutato, che merita attenzione, informazione e soprattutto strumenti all’avanguardia per garantire diagnosi precoci e trattamenti efficaci.

Quest’anno, Life is Blu si pone un obiettivo ambizioso: dotare l’Istituto di Candiolo – IRCCS di un sistema robotico per biopsie prostatiche, una tecnologia innovativa che integra imaging avanzato e precisione robotica per migliorare la diagnosi del tumore alla prostata. 

Life is Blu rappresenta un’opportunità concreta per migliorare la qualità delle cure, ridurre le complicanze e offrire ai pazienti un percorso diagnostico più sicuro e accurato. Investire in questa tecnologia significa scegliere l’eccellenza, la prevenzione e il futuro della medicina oncologica.

La biopsia prostatica rimane il cardine della diagnosi istologica delle sospette lesioni prostatiche. Nonostante i progressi nelle tecniche di imaging, permangono criticità cliniche legate alla rappresentatività del campione, alla variabilità operatore-dipendente e al rischio di complicanze infettive.

La svolta robotica

Il sistema robotico per procedure di biopsie prostatiche introduce un approccio integrato che unisce immagini di risonanza magnetica multiparametrica ed ecografia in tempo reale con un braccio robotico di posizionamento, permettendo di pianificare e raggiungere i bersagli con un margine di errore dell’ordine del millimetro.

Questo salto tecnologico si traduce in maggiore sensibilità diagnostica, minore invasività e percorsi clinici più efficienti.

Il sistema è una piattaforma dedicata alle biopsie prostatiche fusion (risonanza magnetica guidata) che integra tre elementi fondamentali: fusione automatica delle immagini di risonanza magnetica ed ecografiche, software di pianificazione tridimensionale e un braccio robotico di precisione per il posizionamento dell’ago.

Il processo parte dall’importazione della risonanza magnetica (RM) multiparametrica dove vengono identificati i target sospetti. Il software di fusione allinea la mappa RM all’immagine ecografica intra-procedura, genera traiettorie ottimali e fornisce coordinate spaziali al braccio robotico che permette di eseguire il prelievo con elevata ripetibilità e precisione.

Il risultato è una procedura meno dipendente dall’abilità manuale dell’operatore e con maggiore standardizzazione tra professionisti.

Il workflow si articola in fasi ben definite per garantire accuratezza e sicurezza.

  • Acquisizione immagini pre-procedura
    La risonanza magnetica multiparametrica, permette al radiologo di individuare lesioni sospette fornendo mappe di perfusione, diffusione e caratteristiche morfologiche. Queste informazioni costituiscono la base per la definizione dei target clinicamente significativi.
  • Fusione immagini e pianificazione 3D
    Il software importa la RM e la co-registra con l’ecografia transrettale real-time. Vengono definiti i punti di prelievo, calcolate le traiettorie e valutati eventuali vincoli anatomici o collisioni con strutture vicine.
  • Posizionamento robotico e prelievo
    Il braccio robotico posiziona lo strumento di biopsia secondo le coordinate pianificate. La precisione millimetrica permette di ripetere punture su aree ristrette con minima deviazione.
  • Verifica intra-procedura e adattamento
    Durante l’esecuzione si ottiene feedback ecografico continuo e, una ricostruzione tridimensionale della prostata e della sede dei prelievi eseguiti al fine di valutarne la bontà o l’eventuale ripetizione. 

Ogni fase è monitorata da sistemi di sicurezza che registrano la tracciabilità degli step e consentono audit clinici e qualità.

Il sistema sfrutta maggiormente l’approccio transperineale che presenta vantaggi clinici e di sicurezza rispetto alla via transrettale. 

La via transperineale consente una copertura completa della ghiandola prostatica, incluse le zone anterolaterali e l’apice, dove spesso si possono nascondere lesioni significative.

Inoltre, la via transperineale riduce in modo consistente il rischio di infezioni perché evita il transito attraverso il retto e la contaminazione batterica associata.

Il design robotico permette di:

  • eseguire più prelievi da un unico punto di ingresso riducendo i traumi cutanei;
  • modulare le traiettorie per campionare aree profonde o angolate;
  • ridurre la necessità di antibiotici profilattici prolungati;
  • migliorare il comfort del paziente con procedure più rapide e meno ripetute.

Queste caratteristiche rendono la procedura adatta sia in regime ambulatoriale che in reparti con elevato carico diagnostico.

L’adozione di sistemi robotici per biopsie prostatiche porta vantaggi clinici concreti:

  • Maggiore sensibilità per tumori clinicamente significativi grazie al targeting mirato basato su RM ed ecografia fusionata.
  • Riduzione dei falsi negativi e diminuzione delle biopsie ripetute che gravano su pazienti e sistema sanitario.
  • Minore invasività con tempi di recupero più rapidi e ridotto discomfort post-procedura.
  • Riduzione delle complicanze infettive con conseguente minore ricorso a terapie antibiotiche empiriche e ricoveri.
  • Standardizzazione della procedura che agevola la replica dei risultati indipendentemente dall’operatore.
  • Migliore qualità dei campioni istologici grazie alla possibilità di prelevare in maniera più mirata e rappresentativa.

Questi benefici si traducono in una maggiore appropriatezza terapeutica: diagnosi più affidabili consentono scelte terapeutiche più mirate, evitando sovra- o sotto-trattamenti.

La piattaforma robotica rappresenta una base su cui innestare ulteriori innovazioni. Tra le possibili evoluzioni:

  • Intelligenza artificiale per suggerire automaticamente i target basandosi su pattern di imaging e dati clinici.
  • Analisi predittive sui campioni istologici per correlare caratteristiche radiologiche e istologiche.
  • Integrazione con sistemi di refertazione elettronica e archiviazione PACS per flussi informativi più snelli.
  • Collegamento a registri multicentrici per studi su larga scala e validazioni cliniche.
  • Uso di tecnologie di realtà aumentata per supportare la visualizzazione tridimensionale durante la procedura.

Queste integrazioni possono accelerare la diffusione clinica e migliorare ulteriormente l’accuratezza diagnostica.

Qual è la differenza rispetto alla biopsia transrettale tradizionale?

L’approccio transperineale robotico evita il contatto con il retto, riduce infezioni e consente una copertura glandolare completa.

È necessario un ricovero ospedaliero?

Nella maggior parte dei casi la procedura può essere eseguita in regime ambulatoriale o con breve osservazione, a seconda del protocollo locale.

Quanto pesa la variabilità operatore?

Nella maggior parte dei casi la procedura può essere eseguita in regime ambulatoriale o con breve osservazione, a seconda del protocollo locale.

Il sistema supporta gli studi clinici?

Sì, la piattaforma consente raccolta dati strutturata e integrazione per ricerche prospettiche.

La diffusione di tecnologie come il sistema robotico per biopsie prostatiche è cruciale per elevare la qualità diagnostica, ridurre la variabilità procedurale e garantire maggiore sicurezza ai pazienti.

Investire in strumenti che coniugano imaging avanzato e robotica significa accelerare la traduzione della ricerca in pratica clinica quotidiana.

Se desideri sostenere l’acquisto di questa tecnologia e contribuire ai nostri progetti clinici e di ricerca, dona ora a sostegno della campagna Life is Blu 2025.