28/07/2025

Chirurgia robotica monoincisionale: a Candiolo nuovo successo contro il tumore ovarico

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Al centro della foto il dottor Luigi Carlo Turco, direttore dell’Ovarian Cancer Center di Candiolo, affiancato dal suo team

Una micro-incisione di appena 3 centimetri sull’ombelico: questo è stato sufficiente al dottor Luigi Carlo Turco e alla sua équipe per gestire chirurgicamente con successo uno dei primi casi al mondo e successivamente altri casi similari di tumore ovarico in fase iniziale. 

Gli interventi si svolgono presso l’Istituto di Candiolo – IRCCS, uno dei primi centri al mondo a sperimentare con successo la chirurgia robotica monoincisionale nel campo della ginecologia oncologica.

Quello che potrebbe apparire come un “semplice intervento” perché approcciato attraverso una singola piccola incisione nasconde in realtà una complessità chirurgica importante. L’intervento, definito dal dottor Turco come “chirurgia ginecologica oncologica attraverso unica incisione ombelicale“, ha richiesto l’esecuzione simultanea di multiple procedure ad alta precisione: 

  • la rimozione completa della neoplasia ovarica;
  • l’esplorazione accurata dell’intera cavità addominale per identificare eventuali localizzazioni secondarie della malattia;
  • soprattutto l’esecuzione della linfadenectomia pelvica e lomboaortica – una procedura particolarmente delicata che prevede la rimozione e l’analisi dei linfonodi per valutare l’eventuale diffusione del tumore.

La sfida principale di questo approccio risiede nel fatto che tutte queste operazioni complesse vengono eseguite attraverso un’unica via d’accesso di circa 3 centimetri, richiedendo una coordinazione perfetta tra chirurgo e tecnologia robotica. 

Come sottolineato nell’articolo pubblicato sull’International Journal of Gynecological Cancer, questo tipo di intervento rappresenta la frontiera più avanzata della chirurgia mini-invasiva, dove l’abilità del chirurgo si fonde con le potenzialità del robot Da Vinci SP.

Tecnologia Da Vinci SP: precisione millimetrica

L’intervento è stato eseguito utilizzando il robot chirurgico Da Vinci SP (Single Port), un sistema di ultima generazione che rappresenta l’evoluzione più avanzata della chirurgia robotica. Questo sistema permette di introdurre attraverso l’unica incisione ombelicale tutti gli strumenti chirurgici necessari, garantendo al chirurgo una visione tridimensionale ad alta definizione e movimenti di precisione millimetrica che superano le capacità della mano umana.

Il risultato finale ha dimostrato tutti i vantaggi di questa tecnica rivoluzionaria: riduzione significativa del dolore post-operatorio, accelerazione dei tempi di recupero, risultato estetico ottimale e, nello specifico per la paziente oggetto della prima pubblicazione in merito alla tecnica, la preservazione completa della fertilità. Un successo che conferma Candiolo tra i centri di eccellenza mondiale per questo tipo di chirurgia altamente specializzata.

Il carcinoma ovarico rappresenta una delle patologie ginecologiche oncologiche più insidiose. I dati più recenti indicano che in Italia vengono diagnosticati circa 5.200 nuovi casi ogni anno, con un’incidenza maggiore nelle donne oltre i 50 anni, anche se non mancano casi in pazienti più giovani.

L’importanza cruciale della diagnosi precoce

La diagnosi tempestiva è determinante: individuare il tumore ovarico negli stadi iniziali può aumentare drasticamente le possibilità di guarigione completa e la possibilità di trattamenti mininvasivi. Tuttavia, questa patologia rimane spesso silente e asintomatica per lunghi periodi, rendendo la diagnosi precoce una sfida particolarmente difficile.

Terapie all’avanguardia

Le terapie standard comprendono chirurgia, chemioterapia o una combinazione di entrambe. I recenti progressi nella chirurgia mini-invasiva, come la chirurgia robotica in singolo accesso (single-port), stanno rivoluzionando il settore.

Questo approccio innovativo, come dimostrato dal caso di Candiolo, e dallo straordinario lavoro del dottor Turco e del suo team, permette interventi di estrema precisione, riducendo le complicanze e migliorando notevolmente la qualità di vita post-operatoria.

L’intervento realizzato dal dottor Turco rappresenta l’eccellenza delle pratiche cliniche attuali, con risultati straordinari confermati anche dalla recente pubblicazione scientifica sull’International Journal of Gynecological Cancer.

L’Istituto di Candiolo – IRCCS si sta consolidando come centro di riferimento nazionale e internazionale per la chirurgia oncologica mini-invasiva. Questo traguardo è stato raggiunto grazie a investimenti strategici in tecnologie avanzate, come il robot Da Vinci SP, acquisito con il supporto fondamentale delle donazioni alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

Innovazione al servizio della qualità di vita

Come evidenziato dal Direttore Generale della Fondazione, Gianmarco Sala: 

«Quello ottenuto dall’operazione del Dottor Turco è un risultato eccellente, reso possibile anche grazie al generoso contributo dei cittadini. Stiamo aspettando, sempre grazie alle donazioni, l’arrivo della nuova PET digitale: abbiamo già iniziato la realizzazione del bunker per accoglierla, grazie ad un investimento di circa 4 milioni di euro». 

L’approccio di Candiolo, attraverso questa stretta collaborazione tra clinica, ricerca e attività di raccolta fondi, garantisce non solo interventi clinicamente efficaci, ma assicura anche benefici significativi in termini di recupero post-operatorio, risultato estetico e qualità complessiva della vita, obiettivo ultimo del lavoro svolto all’Istituto di Candiolo – IRCCS.

Approfondendo il tema degli investimenti resi possibili dai contributi di tanti donatori, la PET digitale rappresenta un salto qualitativo importante rispetto alle tecnologie diagnostiche tradizionali. 

Questa innovazione consente un rilevamento più accurato e precoce delle neoplasie, anche ovariche, grazie a immagini ad alta definizione e una capacità superiore di individuare anche le lesioni più piccole e difficilmente identificabili.

La tecnologia digitale permette inoltre esami più veloci, riducendo considerevolmente la durata e il disagio per le pazienti. Questi vantaggi si traducono in diagnosi più tempestive e precise, che consentono di pianificare terapie personalizzate e interventi chirurgici mirati, aumentando ulteriormente le probabilità di successo terapeutico e migliorando la qualità di vita delle pazienti.

A testimonianza del prestigio raggiunto, il dottor Piero Fenu, Direttore Sanitario dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, ha recentemente dichiarato: 

«Il nostro Istituto si distingue sempre di più come centro di riferimento per la chirurgia oncologica mini-invasiva». 

Una valutazione autorevole che conferma la leadership dell’Istituto di Candiolo – IRCCS nella lotta contro i tumori, punto di riferimento sempre più solido per pazienti e specialisti di tutta Italia e oltre.

L’intervento di chirurgia robotica monoincisionale (single-port) realizzato all’Istituto di Candiolo – IRCCS dimostra concretamente come l’innovazione tecnologica, l’eccellenza medica e il supporto attivo della comunità possano trasformare radicalmente la vita di chi affronta il carcinoma ovarico. Un esempio virtuoso di come la medicina del futuro sia già realtà nel presente.

Tutto questo è stato possibile anche grazie al supporto dei numerosi sostenitori della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. Fai la tua parte, dona ora affinché sempre più persone possano beneficiare dell’innovazione e dell’eccellenza di Candiolo.

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