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29/01/2025

Cos’è una biobanca oncologica e come supporta la ricerca?

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La cura del cancro richiede strumenti innovativi che consentano di comprendere meglio le dinamiche della malattia e di sviluppare trattamenti sempre più efficaci. Tra questi strumenti, le biobanche oncologiche rappresentano una risorsa fondamentale, offrendo supporto alla ricerca e alla medicina di precisione.

Una biobanca oncologica è una struttura specializzata nella raccolta, conservazione e gestione di campioni biologici umani, come tessuti tumorali, sangue, plasma, DNA e altri fluidi corporei. Questi campioni, accompagnati da informazioni cliniche dettagliate, costituiscono una risorsa preziosa per gli studi scientifici e lo sviluppo di nuove terapie.

Le biobanche permettono di conservare un’ampia serie di campioni biologici in modo standardizzato, rendendoli disponibili per una vasta gamma di studi.

Ad esempio:

  • un ricercatore che analizza il carcinoma mammario può confrontare campioni di diversi pazienti per identificare mutazioni genetiche comuni.
  • vari team di ricercatori possono utilizzare campioni conservati in una biobanca per generare modelli preclinici e testare nuovi farmaci, accelerandone il processo di sviluppo.
  • i campioni possono essere impiegati per studiare l’evoluzione della malattia nel tempo, aiutando a prevedere la risposta del tumore a diversi trattamenti.

Un esempio pratico è quello di uno studio che ha associato le mutazioni dei geni BRCA al rischio di tumori di varia natura, non solo alla mammella e all’ovaio: grazie alla nuova Biobanca di Candiolo, sarà possibile verificare la presenza di queste alterazioni su un’ampia serie di campioni tumorali e valutare l’efficacia di farmaci mirati contro queste mutazioni.

Le biobanche rappresentano una risorsa chiave per il progresso della ricerca oncologica e offrono numerosi vantaggi:

  • Accesso a campioni diversificati: permettono ai ricercatori di studiare un’ampia varietà di tumori, migliorando la comprensione delle differenze biologiche tra pazienti.
  • Standardizzazione dei dati: ogni campione è raccolto, conservato e analizzato secondo protocolli rigorosi, garantendo dati affidabili e replicabili.
  • Accelerazione dello sviluppo di farmaci: testare nuovi trattamenti su campioni umani reali consente di identificare rapidamente i candidati più promettenti.
  • Supporto alla medicina personalizzata: grazie all’analisi genetica e molecolare dei campioni, è possibile sviluppare terapie mirate per ogni paziente.
  • Collaborazioni internazionali: le biobanche facilitano la condivisione di campioni e dati tra istituzioni scientifiche, aumentando le opportunità di ricerca.

Le biobanche oncologiche svolgono un ruolo cruciale nella ricerca medica, offrendo la possibilità di:

  • Studiare la diversità genetica e molecolare dei tumori, comprendendo meglio come la malattia si sviluppa e progredisce.
  • Identificare biomarcatori diagnostici e prognostici che aiutino a prevedere la risposta ai trattamenti.
  • Sviluppare terapie personalizzate, adattate alle specifiche caratteristiche del tumore di ciascun paziente.

Ad esempio, i campioni raccolti nella biobanca di Candiolo potrebbero essere utilizzati per sviluppare un test diagnostico precoce per il carcinoma polmonare, aumentando significativamente le probabilità di una diagnosi tempestiva e di trattamenti efficaci.

Le biobanche oncologiche supportano la medicina di precisione, permettendo di:

  • Personalizzare i trattamenti: ogni paziente può ricevere una terapia mirata basata sulle caratteristiche genetiche e molecolari del proprio tumore.
  • Ottimizzare l’efficacia dei farmaci: analizzando i campioni, è possibile identificare quali farmaci sono più indicati per un determinato paziente.
  • Ridurre gli effetti collaterali: terapie mirate comportano un impatto minore sui tessuti sani, migliorando la qualità della vita dei pazienti.

Un caso concreto è l’utilizzo dei campioni per studiare il melanoma metastatico: analizzando le mutazioni genetiche, i ricercatori possono identificare pazienti che potrebbero beneficiare di trattamenti con inibitori specifici, migliorando così i risultati clinici.

L’open science, o scienza aperta, è un movimento globale che promuove la condivisione dei dati e delle risorse scientifiche per accelerare il progresso della conoscenza. Nel contesto delle biobanche oncologiche, l’open science si traduce nella possibilità di rendere accessibili i campioni e le informazioni raccolte a tutta la comunità scientifica, nel rispetto delle normative sulla privacy.

Il concetto di open science è nato per contrastare la frammentazione dei dati scientifici e favorire la collaborazione tra istituzioni. Negli ultimi anni, grazie all’adozione di piattaforme digitali avanzate, l’accesso ai dati è diventato più semplice e trasparente, con l’obiettivo di massimizzare l’impatto della ricerca.

  • Collaborazione internazionale: ricercatori di tutto il mondo possono accedere a campioni e dati, aumentando l’efficienza e riducendo i tempi di ricerca.
  • Evitare duplicazioni: la condivisione di risorse riduce gli sforzi duplicati e ottimizza l’uso dei campioni.
  • Progresso accelerato: l’accesso a grandi quantità di dati consente di testare ipotesi più rapidamente e con maggiore affidabilità.

Ad esempio, la biobanca di Candiolo potrebbe rendere disponibili campioni di tumori rari a ricercatori di altri paesi, favorendo lo sviluppo di terapie mirate per patologie poco studiate.

All’Istituto di Candiolo – IRCCS è in fase di realizzazione una nuova biobanca oncologica, progettata per rispondere alle esigenze della ricerca moderna e promuovere la medicina di precisione. Questa biobanca si distingue per alcune caratteristiche uniche:

  • Tecnologie avanzate di conservazione: i campioni saranno conservati a temperature ultrabasse (-80°C o inferiori) per garantirne l’integrità a lungo termine.
  • Tracciabilità digitale: ogni campione sarà catalogato e archiviato in un sistema elettronico che ne permetterà una gestione efficiente e un rapido accesso da parte dei ricercatori.
  • Ampia varietà di campioni: oltre ai tessuti tumorali, verranno raccolti campioni di sangue, plasma e altri fluidi biologici, per offrire una risorsa completa e diversificata per la ricerca.

Il processo di gestione della biobanca seguirà protocolli rigorosi per garantire la massima qualità e affidabilità:

  1. Raccolta del consenso informato: ogni paziente donatore darà il proprio consenso per l’utilizzo dei campioni a fini di ricerca.
  2. Elaborazione dei campioni: i campioni verranno processati per preservarne le caratteristiche biologiche e molecolari.
  3. Catalogazione e conservazione: i campioni saranno etichettati con codici univoci e conservati in condizioni ottimali, pronti per essere utilizzati dai ricercatori.

Questa organizzazione permetterà di mettere a disposizione dei ricercatori dati di altissima qualità, contribuendo a studi clinici e preclinici a livello internazionale.

Con l’apertura della nuova Biobanca di Candiolo, l’Istituto si colloca all’avanguardia nella ricerca oncologica. Questa infrastruttura non solo migliorerà la qualità degli studi scientifici, ma favorirà anche collaborazioni internazionali, creando una rete globale di condivisione delle conoscenze.

Come sottolineano i ricercatori di Candiolo, “Le biobanche rappresentano una risorsa essenziale per comprendere la complessità del cancro e sviluppare terapie sempre più efficaci.”

La realizzazione della Biobanca di Candiolo è possibile grazie al supporto di chi crede nell’importanza della ricerca scientifica. Con il tuo contributo, possiamo continuare a sviluppare soluzioni innovative per migliorare la vita di migliaia di pazienti.

Fai una donazione oggi stesso alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e diventa parte di un futuro orientato alla cura e alla speranza!