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26/11/2024

3 domande in…Blu: il tumore del rene

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Il dottor Michele Sica, Urologo dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, in questa video intervista 3 domande in…BLU risponde a tre domande sul tumore del rene.

Il carcinoma renale rappresenta circa il 3% di tutte le neoplasie solide: il fumo l’obesità e l’ipertensione arteriosa rappresentano i principali fattori di rischio per questa neoplasia. 

La riduzione del peso corporeo l’astensione dal fumo e l’incremento dell’attività fisica sono le strategie di prevenzione contro lo sviluppo di questo tumore.

Circa il 5% dei tumori renali ha una genesi ereditaria che si manifesta con specifiche mutazioni genetiche e può manifestarsi all’interno di sindromi come la Von-Hippel Lindau e la sindrome di Lynch. 

La maggior parte dei tumori renali si presenta in forma asintomatica. La classica triade di sangue nelle urine, dolore al fianco e massa addominale palpabile è oggi di raro riscontro e correla con forme istologiche più aggressive e stadi di malattia più avanzati.

Più del 50% dei tumori renali viene diagnosticato incidentalmente attraverso l’esecuzione di esami svolti per altri motivi: la TAC e la risonanza magnetica rappresentano le indagini strumentali di elezione per lo studio e la caratterizzazione delle masse renali.

Il trattamento del carcinoma renale localizzato è di tipo chirurgico e ha come obiettivo l’asportazione del tumore e la preservazione della funzionalità renale. Infatti, l’intervento chirurgico prevede l’asportazione di una porzione del rene, ovvero di tutto il rene, quando le neoplasia è voluminosa o invade le strutture anatomiche vicine.

Qui all’Istituto di Candiolo – IRCCS, grazie alla chirurgia robotica e allo sviluppo delle più sofisticate tecnologie, è possibile eseguire questo tipo di intervento con tecniche mini invasive con cicatrici addominali molto contenute e un recupero più rapido per il paziente e poco traumatico.