10/11/2025

“Celloscopio” la piattaforma di imaging ad alto contenuto: come aiuta la ricerca sul cancro

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Presentazione del Celloscopio

La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, attraverso la campagna “Un Ace per la Ricerca” in partnership con Intesa Sanpaolo, si impegna a dotare l’Istituto di Candiolo – IRCCS di una piattaforma di imaging ad alto contenuto, una tecnologia avanzata del valore di 400.000 euro che rappresenta un passo fondamentale verso la medicina di precisione.

Grazie al sostegno dei donatori e alla collaborazione tra sport, scienza e solidarietà, sarà possibile offrire ai pazienti oncologici diagnosi più accurate, terapie personalizzate e l’accesso a studi clinici innovativi, trasformando concretamente la ricerca in un percorso di cura di successo.

Abbiamo chiamato “Celloscopio” una piattaforma avanzata di acquisizione e analisi di immagini ad altissimo contenuto, che rappresenta un vero salto di qualità nel modo di osservare e comprendere le cellule e i loro processi biologici, compresi i meccanismi che portano alla formazione e alla crescita dei tumori.

Si tratta di un microscopio molto sofisticato, controllato da computer, che può fotografare e analizzare migliaia di cellule in tempi molto brevi. Grazie a speciali tecniche di fluorescenza (colorazioni che rendono visibili le diverse parti della cellula) e avanzati software di analisi automatizzati, il “Celloscopio” riesce a fornire informazioni dettagliate sulla forma, la vitalità e l’attività delle cellule in tempo reale, anche come risposta ai farmaci.

Per il paziente, questo significa risultati di ricerca molto più rapidi e accurati e più facilmente trasferibili dalla ricerca di base allo sviluppo di test e screening di farmaci, guidando verso decisioni terapeutiche più informate e un percorso di cura meno basato sul tentativo e sull’errore.

La capacità del “Celloscopio” di vedere di più, capire prima e agire meglio trasforma l’incertezza in precisione, leggendo la vita delle cellule di cancro e cogliendo i segnali invisibili che indicano quale strada percorrere nella cura.

IlCelloscopio permette di analizzare automaticamente sino a 1 terabyte = 1.000 gigabyte (GB) di immagini di cellule. 

Per dare un’idea 1 terabyte:

  • può contenere circa 250.000 foto di buona qualità;
  • oppure circa 500 ore di film in HD;
  • oppure circa 6,5 milioni di documenti di testo.

Oggi molti tumori restano difficili da decifrare: le cellule tumorali cambiano, si adattano, rispondono in modo diverso ai trattamenti. Osservarle con gli strumenti tradizionali significa avere una visione parziale, perdere dettagli microscopici che potrebbero fare la differenza.

In pratica, i ricercatori ottengono dati numerici e grafici che mostrano come le cellule del cancro riescono a vivere, reagiscono ai farmaci e ai trattamenti, permettendo di analizzare contemporaneamente centinaia di campioni.

Perché questa piattaforma serve in capo oncologico

In “Celloscopio” permette di:

  • Confrontare cellule sane e cellule malate, per comprendere meglio le differenze e individuare possibili bersagli terapeutici.
  • Osservare i cambiamenti cellulari dopo un trattamento, per capire se una terapia è efficace.
  • Effettuare contemporaneamente lo screening di molti farmaci, identificando i più efficaci.
  • Analizzare l’efficacia delle cosidette “terapie cellulari”, visualizzando e quantificando il modo in cui le cellule immunitarie di un paziente, “ingegnerizzate” contro il tumore, interagiscono con le cellule di cancro e le attaccano, risparmiando le cellule normali.

Ogni immagine, ogni dato raccolto, rappresenta un passo avanti verso cure più efficaci e personalizzate.

Adesione al progetto della biobanca

Se sei un paziente e hai accettato di aderire alla ricerca dell’Istituto, una piccola parte del tumore viene conservato nella biobanca per la ricerca e gestito secondo i protocolli di studio approvati.

Preparazione e caricamento dello strumento

Il campione è preparato secondo protocolli standardizzati e caricato nella piattaforma di imaging “celloscopio”; molte operazioni sono automatizzate per garantire uniformità e riproducibilità.

Ottenimento di molte immagini ad alta risoluzione

La macchina scatta centinaia o migliaia di immagini con diversi filtri e a intervalli di tempo programmati per vedere i cambiamenti dinamici nelle cellule vive con un controllo ambiente (temperatura, CO₂) per avere dati più “vicini” al comportamento reale delle cellule in vivo.

Analisi automatica con software intelligenti multiparametrici

I programmi di analisi cercano segnali utili nelle immagini attraverso algoritmi avanzati: cambiamenti nella forma delle cellule, segnali chimici, morte cellulare, proliferazione, movimenti cellulari e interazioni tra cellule diverse.

Report chiaro per il ricercatore

I risultati vengono trasformati in un report comprensibile con grafici e dati quantitativi impossibili da ottenere con i microscopi tradizionali.

Guardare dentro le cellule, come mai prima d’ora

Il tumore non è visto solo come “massa” o “tumore generico”, ma come un insieme complesso di cellule con attività proprie, questa visione più dettagliata dell’eterogeneità cellulare offre la possibilità di identificare terapie più mirate.

Testare più farmaci in meno tempo

Uno dei grandi vantaggi è la velocità. Invece di analizzare poche cellule alla volta, il “celloscopio” può esaminare centinaia di campioni in parallelo. Ciò significa che i ricercatori possono verificare rapidamente l’efficacia di molti potenziali farmaci antitumorali, identificando in tempi più brevi quelli più promettenti da portare avanti negli studi clinici.

Analizzare più campioni contemporaneamente

Questa piattaforma permette di analizzare fino a 384 campioni di cellule vive o fissate.

Dati precisi e affidabili

Un altro punto di forza è la precisione. L’analisi automatizzata riduce al minimo l’errore umano e garantisce risultati coerenti e confrontabili. Questo è fondamentale nella ricerca scientifica, dove la ripetibilità degli esperimenti è ciò che permette di trasformare un’ipotesi in una scoperta concreta.

Capire come il tumore reagisce ai trattamenti

Il “celloscopio” non serve solo a testare farmaci, ma anche a capire come le cellule tumorali si comportano: come crescono, si muovono, interagiscono tra loro o diventano resistenti alle terapie. Tutte queste informazioni aiutano a costruire una visione più completa del cancro e a sviluppare terapie sempre più mirate.

Grazie alla sua versatilità, il “Celloscopio” può essere usato per esperimenti su cellule in 2D, ma anche su modelli tridimensionali di tumore i cosidetti “organoidi” che imitano meglio i tumori reali. Inoltre, può essere collegato a sistemi di intelligenza artificiale per analizzare i dati in modo ancora più rapido e intelligente.

  • Modulabilità degli esperimenti: lo strumento supporta la ricerca, dai test quotidiani alle applicazioni più complesse.
  • Più ricerca e collaborazioni internazionali: la presenza di piattaforme come il “Celloscopio” favorisce la partecipazione a studi e progetti multicentrici che portano più rapidamente alla validazione di nuove terapie e innovazioni diagnostiche.

Nell’Istituto di Candiolo – IRCCS abbiamo: 

  • Personale altamente qualificato con competenze tecniche e bioinformatiche e addestrato a gestire piattaforme complesse e a interpretare i risultati multiparametrici.
  • Spazio e infrastrutture dedicate, laboratori strutturalmente adeguati e attrezzati con sistemi di climatizzazione controllata.
  • Strumentazione di supporto e sistemi informatici per conservare in sicurezza grandi quantità di immagini ad alta risoluzione e dataset complessi.
    Queste misure rigorose garantiscono che i dati siano utilizzati esclusivamente per migliorare la cura e far progredire la ricerca, senza mai compromettere la riservatezza e i diritti come paziente.
  • Modalità di accesso condiviso tra i diversi gruppi di ricerca dell’istituto e anche a strutture esterne tramite collaborazioni, che massimizza l’impatto della tecnologia.
  • Le caratteristiche strutturali dell’Istituto attraggono ricercatori di talento e ampliano significativamente le opportunità terapeutiche per i pazienti, posizionando Candiolo tra i centri oncologici più avanzati a livello internazionale.

La campagna “Un Ace per la Ricerca“, promossa da Intesa Sanpaolo in occasione delle Nitto ATP Finals di Torino, rappresenta un esempio virtuoso di come sport, scienza e solidarietà possano unirsi per fare la differenza contro il cancro.

In occasione del torneo 2025, Intesa Sanpaolo – Host Partner dell’evento – devolve 100 euro per ogni ace messo a segno dai finalisti, che diventano 500 euro nelle semifinali e 1.000 euro per gli ace della finale, fino ad un massimo di 100.000 euro.

Testimonial d’eccezione è Jannik Sinner, campione italiano e numero uno al mondo di Tennis, che per il terzo anno consecutivo ha visitato l’Istituto di Candiolo – IRCCS confermando il suo legame con la Fondazione e incontrando medici, ricercatori e pazienti.

Ogni donazione, grande o piccola, attraverso la piattaforma ForFunding di Intesa Sanpaolo, contribuisce a finanziare questa tecnologia che permetterà ai ricercatori di osservare le cellule “dentro i loro colori”, comprendendo meglio come reagiscono ai trattamenti.

Come ha dichiarato Allegra Agnelli, Presidente della Fondazione: “Grazie a Jannik, a Intesa Sanpaolo e ai tanti sostenitori che credono in noi, possiamo realizzare progetti concreti come il “Celloscopio”, strumenti che rappresentano il futuro della cura e della ricerca sul cancro. Candiolo vive e progredisce grazie alla generosità delle persone, delle istituzioni e delle imprese.

Dal 2022 al 2024, “Un Ace per la Ricerca” ha già fatto la differenza:

  • 2022: Acquisto di un ecografo 3D per i tumori alla prostata.
  • 2023: Acquisizione del Microscopio Blu per analisi cellulari estemporanee durante gli interventi chirurgici.
  • 2024: Avvio della progettazione della nuova Biobanca dell’Istituto di Candiolo.

In tre anni sono stati raccolti oltre 323.905 euro, destinati interamente al potenziamento tecnologico dell’Istituto di Candiolo – IRCCS. Questa continuità dimostra l’efficacia del modello e l’impegno concreto di Intesa Sanpaolo e della Fondazione nel trasformare la passione sportiva in progresso scientifico.

Ogni strumento e infrastruttura acquisito con gli Ace per la ricerca è stato identificato per offrire benefici continui e crescenti alla comunità dei pazienti:

  • Ridurre i costi sanitari a lungo termine evitando test multipli, trattamenti inefficaci e ricoveri prolungati.
  • Generare la possibilità di sostenere la ricerca partecipando a bandi competitivi nazionali e internazionali e generare partnership strategiche che possono aiutare a sostenere i costi operativi nel tempo.
  • Moltiplicare le collaborazioni scientifiche favorendo il rapido accesso a tecnologie avanzate come il “Celloscopio”.

In questo modo ogni strumento diventa un investimento sostenibile nel tempo che continua a supportare la ricerca, la cura e l’innovazione, contribuendo a fare di Candiolo un punto di riferimento internazionale per la medicina di precisione.

Avere una piattaforma di imaging avanzata come il “Celloscopio”, del valore di 400.000 euro, significa dare ai ricercatori strumenti più efficaci che permettono di ottenere milioni di dati immediatamente analizzabili, per scegliere cure più efficaci e personalizzate, accelerare la scoperta di nuove terapie e offrire ai pazienti maggiori possibilità di successo terapeutico.

Sostieni l’acquisto del “Celloscopio” per l’Istituto Candiolo – IRCCS: la tua donazione alla Fondazione contribuisce direttamente all’acquisizione di questo macchinario all’avanguardia che porterà più opportunità di ricerca traslazionale per i pazienti oncologici, aprendo la strada a diagnosi più precise e terapie più mirate.

Grazie alla campagna “Un Ace per la Ricerca“, promossa in occasione delle Nitto ATP Finals 2025, ogni tuo contributo viene amplificato dall’impegno di Intesa Sanpaolo e dalla partecipazione dei campioni del tennis. Insieme, possiamo trasformare ogni ace in un colpo vincente contro il cancro.

Scendi in campo con noi contro i tumori. Dona ora su ForFunding e sostieni il futuro della ricerca oncologica!