Galentopic: calendula contro le dermatiti attiniche da radioterapia

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In Italia si registrano ogni anno 56.000 nuovi casi di carcinoma alla mammella e l’80% viene curato nei centri di radioterapia. Questi trattamenti però possono causare fastidiose e persistenti dermatiti.

Queste dermatiti dette attiniche che vanno dai semplici eritemi fino alle vere e proprie ustioni richiedono spesso cure mediche e qualche volta portano a sospendere la radioterapia anche per periodi medio-lunghi con ovvi svantaggi sul controllo locale della malattia.

Non sono solo dolorose, spesso a distanza di tempo possono anche avere esiti estetici spiacevoli come la fibrosi, l’indurimento dei tessuti, che aumentano l’impatto negativo sulla qualità della vita delle pazienti durante il loro percorso terapeutico.

Per ovviare a queste infiammazioni della cute, l’Istituto di Candiolo – IRCCS, grazie ai fondi del 5X1000 destinati alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, ha intrapreso uno studio per valutare l’efficacia di una preparazione galenica contenente un estratto liquido della pianta Calendula officinalis.

Mancanza di trattamenti standard efficaci

Dottor Gatti, questo vuol dire che non esiste ancora un trattamento standard efficace per prevenire le dermatiti attiniche?

No, assolutamente non esiste perché nessuna sostanza si è dimostrata superiore a un’altra. Classicamente l’antinfiammatorio locale più utilizzato è il cortisone, che ha dei buoni risultati, dà sollievo, toglie il prurito, è un antinfiammatorio, ma porta con sé il rallentamento dei processi riparativi.

Di conseguenza non è mai consigliato somministrare corticositeroide alla paziente con dermatite attinica.

Alternative ai farmaci steroidei

E le pomate a base di farmaci non steroidei?

Sono tutte quelle che non contengono cortisone, generalmente sono sostanze emollienti, sono sostanze tipo la trolamina, la calendula, l’acido ialuronico, che si utilizzano normalmente da anni in questo tipo di trattamento.

Ma con che risultati?

Sinora non hanno mai dimostrato di prevenire la gravità della dermatite attinica, ma solamente di dare sollievo alla paziente, che non è poco, e quindi di essere efficaci da un punto di vista della qualità della vita e della tolleranza al trattamento.

Metodologia dello studio

Come si chiama questo studio?

Galentopic.

In che cosa consiste?

È una formulazione studiata con l’Istituto di Farmacologia dell’Università di Torino. Da una parte abbiamo sostanze emollienti e idratanti, che sono fondamentali per dare sollievo, e dall’altra gli stessi composti però con la calendula. I composti verranno somministrati in doppio cieco.

Doppio cieco significa che né il paziente né il medico sa quale composto sta somministrando, ma lo sa invece colui che lo ha sintetizzato e che ce lo fornisce. Questo è d’obbligo per dare una significatività statistica allo studio.

E poi raccoglieremo i risultati delle pazienti che hanno messo questa sostanza rispetto a quelli che hanno la stessa sostanza senza la calendula per vedere qual è l’efficacia.

Produzione dei preparati galenici

Ovviamente parliamo sia per l’estratto che per il placebo di prodotti galenici, cioè fatti in casa? Sono prodotti assolutamente fatti in casa dalla nostra farmacia con apparecchiature particolari che verranno acquistate assieme all‘Istituto Farmacologico dell’Università che lo ha prodotto, lo ha sintetizzato.

Tecnologie di analisi innovative

Quindi per una volta nessuna tecnologia particolarmente sofisticata?

No, no, la tecnologia sofisticata c’è come perché noi cercheremo di fare un’analisi quantitativa mediante fotografia digitale della paziente dopo una settimana, dopo due, dopo tre e a ventun giorni dalla fine della radioterapia di acquisire questa fotografia digitale nelle stesse condizioni e nella stessa luce e quindi di esaminare la differenza di dermatite etnica facendo proprio un’analisi di questa fotografia digitale, cosa che è abbastanza nuova, non è mai stata fatta sinora.