01/10/2025

Tumori femminili: la guida completa agli screening e agli stili di vita

Link copiato

Prendersi cura di sé è un atto di amore profondo e quotidiano. Quando si parla di tumori femminili, anticipare il rischio con la prevenzione significa mettere in campo un’arma potente capace di salvare vite. 

In questo articolo vogliamo accompagnarti in un percorso fatto di conoscenza e concretezza, offrendoti tutti gli strumenti per capire quali controlli fare, quando farli e come abbracciare uno stile di vita che protegge ogni donna.

Ogni anno in Italia si contano oltre 55.000 nuove diagnosi di tumore al seno e migliaia di casi di tumore del collo dell’utero e delle ovaie. Numeri importanti, che però possono essere fortemente ridotti grazie a screening regolari e a uno stile di vita consapevole. 

La diagnosi precoce, può aumentare in modo significativo la possibilità di guarigione, trasformando un potenziale momento di paura in un’occasione di speranza. Partecipare ai programmi di screening non è solo un dovere verso se stesse, ma anche un gesto di solidarietà nei confronti di tutte le donne che ogni giorno lottano al nostro fianco.

Ogni tipo di tumore femminile ha i suoi esami specifici: conoscerli e farli con regolarità è il primo passo per intercettare eventuali anomalie in fase iniziale.

Per tutte le donne a partire dai 40 anni, la mammografia è il test di riferimento: si tratta di una radiografia effettuata con una tecnica specifica per la mammella, effettuabile anche a cadenza annuale, capace di mostrare lesioni non evidenziabili dalla sola visita clinica.

Tra i 49 e i 69 anni il programma regionale di screening invita ogni donna ad effettuare una mammografia gratuita ogni 24 mesi. Se hai meno di 40 anni o viene riscontrato un tessuto mammario particolarmente denso, affianca alla mammografia anche un’ecografia annuale: una doppia strategia che offre protezione e tranquillità.

Dal 25 ai 34 anni il Pap test ogni tre anni permette di individuare precocemente alterazioni cellulari.

Dopo i 30 anni l’HPV test diventa l’esame d’elezione, da ripetere ogni cinque anni: una scelta efficace per riconoscere i genotipi virali potenzialmente pericolosi.

Non esiste ancora uno screening di massa efficace, ma se hai casi in famiglia o sintomi sospetti il ginecologo può prescrivere un’ecografia transvaginale annuale e il dosaggio del marker CA-125. Questo approccio mirato aiuta a intercettare prima possibili segnali di allarme.

La prevenzione non si ferma agli esami: ogni abitudine quotidiana contribuisce a rafforzare le difese del corpo.

Un’alimentazione ispirata alla dieta mediterranea, ricca di verdura e frutta di stagione, cereali integrali, legumi e pesce azzurro, fornisce antiossidanti e sostanze anti-infiammatorie indispensabili per la salute cellulare. 

Fare almeno trenta minuti di attività fisica moderata ogni giorno, che sia una camminata veloce o una sessione di nuoto, produce tessuti sani e stimola il sistema immunitario. Mantenere un peso stabile, con un BMI compreso tra 18,5 e 24,9, riduce lo stress ossidativo e il rischio di sviluppare tumori o recidive. Infine, smettere di fumare ed eliminare l’alcol, o limitarne il consumo a una porzione al giorno, sono piccoli gesti che fanno un’enorme differenza nel lungo termine.

Ascolta il tuo corpo e non sottovalutare i cambiamenti che possono diventare preziosi campanelli d’allarme. Se noti la comparsa di un nodulo al seno, alterazioni della cute, gonfiori insoliti o dolore persistente, prenota subito una visita specialistica. Perdite ematiche vaginali che esulano dal ciclo e variazioni di peso ingiustificate sono segnali da approfondire con tempestività. 

Ogni giorno perso può fare la differenza: agire in fretta significa aumentare le chances di un percorso di cura più leggero e dai risultati migliori.

  • Con quale frequenza fare la mammografia?
    La mammografia va eseguita ogni uno-due anni a patire dai 40 anni. Se hai fattori di rischio o viene riscontrato tessuto mammario denso, parlane con il tuo medico per anticipare gli screening.
  • Pap test o HPV test: quale scegliere?
    Fino a 34 anni il Pap test rimane il più diffuso; dall’età di 30 anni l’HPV test offre una sensibilità superiore nell’individuare i genotipi a rischio.
  • Quando richiedere un’ecografia transvaginale?
    Se avverti sintomi ginecologici, hai familiarità con tumori ovarici o il ginecologo consiglia un controllo mirato, l’ecografia transvaginale è l’esame da preferire.
  • Quali esami aggiuntivi se in famiglia ci sono casi di tumore ovarico?
    Oltre a ecografia e CA-125, valuta insieme allo specialista un test genetico BRCA1/2 per valutare il rischio ereditario.

Mettere la prevenzione al centro della propria vita è un gesto di responsabilità e di cura verso se stesse e verso chi amiamo. Partecipa ai programmi di screening, adotta uno stile di vita protettivo e diffondi queste informazioni tra le donne della tua famiglia. 

Sostieni la campagna Life is Pink della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro: ogni donazione permette di finanziare nuove tecnologie diagnostiche e terapeutiche per le donne e dà forza alla ricerca dell’Istituto di Candiolo – IRCCS. 

Scopri tutti i dettagli e dona ora su https://fprc.it/life-is-pink/