16/12/2025

L’intelligenza artificiale entra in sala operatoria per guidare il chirurgo

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L’intelligenza artificiale guida il chirurgo

Le decisioni che un chirurgo deve prendere durante un intervento oncologico sono moltissime: ogni passaggio può influire sulla sicurezza del paziente e sul buon esito dell’operazione.

Oggi, grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale, la tecnologia può affiancare l’esperienza umana per rendere la chirurgia sempre più precisa e personalizzata.

I ricercatori dell’Urologia dell’Istituto di Candiolo, diretta dal professor Francesco Porpiglia, in collaborazione con l’Università di Torino e l’Università della Calabria, hanno sviluppato un innovativo “avatar medico”: un sistema digitale capace di dialogare con il chirurgo e suggerire, in tempo reale, la strategia operatoria più adatta per ogni singolo paziente affetto da tumore del rene o della prostata. Il progetto rappresenta un passo concreto verso la cosiddetta chirurgia predittiva e interattiva.

Intelligenza artificiale al servizio della precisione chirurgica

L’avatar si basa su algoritmi di apprendimento automatico “allenati” su migliaia di casi clinici: analizza i dati del paziente e del tumore, confrontandoli con quelli di pazienti già operati, e fornisce al chirurgo una previsione dei possibili risultati funzionali e oncologici.

Nel caso dei tumori renali, quando è possibile preservare parte dell’organo, il sistema propone la sequenza ottimale di manovre per massimizzare la conservazione del tessuto sano e ridurre il rischio di complicanze. Per i tumori prostatici, l’algoritmo indica la strategia più efficace per rimuovere la malattia salvaguardando continenza urinaria e funzione sessuale.

Durante la pianificazione o l’intervento robotico, il chirurgo può letteralmente “parlare” con l’avatar, chiedendo spiegazioni e alternative: l’IA ascolta, interpreta la domanda e risponde con una voce naturale, integrando i dati del paziente e i suggerimenti del modello predittivo.

I primi test clinici hanno mostrato una precisione superiore al 90% nel prevedere i risultati postoperatori e nell’individuare la via chirurgica più sicura.

Una prima mondiale nella chirurgia conservativa

Si tratta della prima applicazione al mondo di un assistente digitale interattivo capace di affiancare il chirurgo durante la programmazione di interventi robotici di chirurgia conservativa.

L’obiettivo è duplice: migliorare la sicurezza e la qualità di vita dei pazienti, e allo stesso tempo rendere più omogenea e riproducibile la qualità della chirurgia oncologica.

L’intelligenza artificiale non sostituisce il chirurgo nei passaggi chiave dell’intervento, ma lo supporta nel prendere decisioni complesse, offrendo una visione basata sui dati e sull’esperienza di centinaia di interventi precedenti. È un passo verso una medicina davvero personalizzata, in cui la tecnologia potenzia la competenza umana.

Questo risultato dimostra come la ricerca sostenuta dalla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro grazie alla generosità dei suoi donatori, possa tradursi rapidamente in applicazioni cliniche concrete, capaci di migliorare la cura e la sicurezza dei pazienti oncologici.

Professor Daniele Amparore
Urologia Oncologica a Direzione Universitaria l’Istituto di Candiolo – IRCCS