24/03/2025

La nuova TAC dell’Istituto di Candiolo – IRCCS a Medicina 33

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Laura Berti: Buongiorno e bentornati a Medicina 33 oggi vedremo una TAC avanzatissima con nuove funzioni, la nuova TAC dell’Istituto di Candiolo – IRCCS. Vedremo quali sono e a che cosa possono servire.

Poi parleremo di allergie le allergie ormai presenti tutto l’anno a causa dei cambiamenti climatici che favoriscono le impollinazioni in periodi più lunghi.

Allora è evidente che è necessario cambiare approccio per affrontare le allergie. In che modo, ne parleremo con il nostro ospite in studio di oggi che è il professor Francesco le Foghe, professore specialista in allergologia e immunologia clinica.

Subito però con Andrea Martino: una TAC che in grado di dare molte più informazioni di una TAC tradizionale. Ma a che cosa serve? vediamolo insieme poi torniamo in studio e parleremo di allergie.

Paziente: Mi è stato riscontrato un tumore a un rene e mi hanno richiesto di fare una TAC più che altro per visionare a che livello è il mio tumore.

Andrea Martino: per l’esame diagnostico di Maurizio è stata utilizzata la TAC che state vedendo. Si tratta di una TAC spettrale che consente di individuare i tumori in fase precoce e riduce l’esposizione dei pazienti alle radiazioni. 

Ma ci sono altre caratteristiche che la differenziano dalla TAC tradizionale. 

Professoressa Anna Sapino: l’innovazione principale della TAC spettrale rispetto alla tradizionale è la possibilità di avere una valutazione più precisa della natura della lesione. Se dobbiamo fare un paragone come quando si è passati dal televisore in bianco e nero il televisore a colori, dove un’immagine di un fiore si riconosceva che era una rosa e poi con la televisore a colori siamo riusciti a dire una rosa rossa.

Dottor Giovanni Grignani: la possibilità di distinguere anche attraverso lo strumento colore le diverse strutture anatomiche che stiamo cercando di analizzare, riconoscere e valutare se sono mutate a causa della presenza di un tumore, voi comprendete come tutti questi elementi possano migliorare la nostra capacità diagnostica nei confronti dei pazienti che subiscono questo tipo di esame.

Andrea Martino: perché è così importante analizzare i tessuti in modo dettagliato?

Professoressa Anna Sapino: soprattutto nell’ambito delle neoplasie riconoscere la struttura della lesione è fondamentale perché può dare una immagine di quanto questa lesione sia evoluta, di quanto all’interno ci siano delle aree di necrosi, quindi di morte già delle cellule tumorali, che sono importante per definire appunto questo tipo di malattia. 

Paziente: Diciamo che la TAC precedente durava tra i 25 e i 30 minuti. Con questa nuova la durata sui 15 minuti e il liquido di contrasto, praticamente non me ne sono accorto.

Andrea Martino: dunque esami più veloci che si traducono in minor stress per il paziente e anche nei successivi controlli periodici i cosiddetti follow-up.

Dottor Giovanni Grignani: un altro vantaggio sicuramente importante, sempre proprio nella ricaduta clinica di questo dispositivo, è quello che vi è una aumentata possibilità di rivedere le immagini che sono state raccolte in un determinato momento della storia del paziente, quella che noi chiamiamo una revisione retrospettiva delle immagini, e che arricchisce moltissimo la possibilità per il radiologo di rielaborare le immagini e di analizzarle nel contesto dell’evoluzione clinica del paziente.

Professoressa Anna Sapino: l’augurio è sempre per il paziente. Spero che non ci sia nulla, ma comunque è un esame di controllo per cui avere anche l’apporto di un sistema che facilita questa questo esame, che lo mette a suo agio, che è più veloce e soprattutto che garantisca che non sarà necessario, verosimilmente, ricorrere ad ulteriori esami per garantire che non vi è nulla di recidivo.

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