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17/09/2024

Il lavoro dell’anatomopatologo a Candiolo

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Professoressa Caterina Marchiò Responsabile della Diagnostica Molecolare del Laboratorio di Anatomia Patologica dell’Istituto di Candiolo – IRCCS

L’Istituto di Candiolo – IRCCS conta su un team di specialisti che si concentra su diverse patologie, adattando le terapie alle necessità specifiche di ogni paziente oncologico. L’anatomopatologo è un elemento cruciale di questo team multidisciplinare, poiché interagisce con tutti gli specialisti. Ogni giorno, al microscopio, esamino i tessuti ricevuti dal radiologo, dal chirurgo o dall’endoscopista. Nel nostro Laboratorio analizziamo campioni di tessuto del paziente, dalle piccole biopsie agli organi interi, e il nostro compito è gestire al meglio questo prezioso materiale biologico per formulare una diagnosi definitiva. Questa diagnosi è fondamentale per l’oncologo, che grazie al nostro lavoro può ottenere tutte le informazioni necessarie per pianificare correttamente la terapia. 

La ricchezza della nostra disciplina risiede nelle moltissime informazioni molecolari che ricaviamo dalle cellule malate e che dobbiamo saper tradurre ai clinici in termini di prognosi e risposta ai trattamenti. Inoltre, partendo da un tessuto alterato portiamo avanti importanti progetti di ricerca traslazionale che ci consentono di studiare l’evoluzione di una patologia e di mettere a punto nuovi trattamenti terapeutici. Sono davvero grata ai nostri sostenitori, perché l’attività del nostro Laboratorio porta un grande contributo a diagnosi e ricerca, permettendo di compiere importanti passi nel futuro della cura in ambito oncologico. 

Grazie ai nostri donatori, disponiamo di macchinari innovativi che ci hanno permesso di implementare un’ampia analisi molecolare. A seconda della patologia, tutti gli istituti studiano fino a 50 geni, il numero necessario agli oncologi per la prescrizione terapeutica. La nostra esperienza e le attrezzature che abbiamo a disposizione, invece, ci hanno permesso di compiere un importante salto di qualità: attraverso la conoscenza acquisita in anni di ricerca traslazionale nel nostro Laboratorio, abbiamo introdotto un’analisi di 517 geni, consentendo una profilazione molecolare più estesa e offrendo maggiori possibilità di cura ai pazienti con meno chance terapeutiche.

Questo importante traguardo è stato raggiunto grazie alla generosità dei nostri sostenitori. Ora intendiamo potenziare ulteriormente la strumentazione all’avanguardia del Laboratorio, acquisendo uno scanner di tessuti di ultima generazione. Questo ci consentirà di lavorare in sinergia con la sala operatoria, dove il chirurgo potrà generare immagini virtuali direttamente dal tessuto fresco, permettendoci di condurre un’analisi di ricerca precisa ed efficiente. 

Siamo sempre vicini ai pazienti, accompagnandoli in vari momenti del loro percorso. Grazie al nostro approccio analitico, siamo riusciti a identificare alterazioni geniche molto rare. Questo ci ha permesso, ad esempio, di comprendere meglio il quadro genetico di alcuni giovani pazienti oncologici, rilevando alterazioni che interessano anche le loro famiglie. Il nostro lavoro ci consente inoltre di costruire relazioni di vero sostegno, spesso arrivando dove i clinici non riescono. Alcuni pazienti si rivolgono al Laboratorio di Anatomia Patologica per ottenere spiegazioni più dettagliate dei referti, spesso complessi, o per cercare chiarimenti che possano rassicurarli rispetto a quanto comunicato dall’oncologo. 

Alla fine del mio percorso di studi in medicina, pensavo che avrei intrapreso la carriera di cardiologa. Tuttavia, frequentando il corso di Anatomia Patologica, ho scoperto che questa disciplina offre una visione d’insieme su ciò che può accadere a un paziente. Studiando i tessuti, ho iniziato a comprendere le cause delle malattie, e questo aspetto legato alla conoscenza mi ha affascinato profondamente perché unisce cura e ricerca. Il nostro lavoro orienta e guida i clinici con un unico obiettivo: aiutare ogni singolo paziente in modo efficace, personalizzando il percorso diagnostico e terapeutico. Facciamo tutto questo con impegno e motivazione, sempre insieme ai nostri donatori, come una vera squadra. Li ringrazio per il supporto che continueranno a offrirci!