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20/05/2024

Alla ricerca del tallone d’Achille del cancro alla prostata e all’ovaio

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Grazie alle risorse dedicate alla ricerca e alla cura dei tumori provenienti dal 5X1000 destinato alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, è stato recentemente avviato all’Istituto di Candiolo – IRCCS un programma di ricerca traslazionale nell’ambito dei tumori urogenitali denominato DIATER.

In particolare, il progetto è focalizzato sul tumore della prostata, che costituisce ormai il tumore solido più diffuso nella popolazione maschile, nonché la seconda causa di morte per tumore negli uomini, e sul tumore all’ovaio, il settimo tumore più comune tra le donne, ma anche la quarta causa di morte per tumore nel sesso femminile. Entrambe le patologie rappresentano quindi un problema clinico evidente e molto diffuso e il disegno di nuove strategie terapeutiche è pertanto fondamentale per migliorare il trattamento di queste malattie, promuovendone il controllo a lungo termine.

Professoressa Sabrina Arena Direttore del Laboratorio di Genetica Traslazionale del Cancro Istituto di Candiolo – IRCCS

Il progetto mira alla valutazione del ruolo non ancora completamente compreso delle alterazioni in alcuni geni coinvolti nel complesso processo di riparazione del DNA. Sebbene siano note alcune correlazioni che hanno permesso di inserire i primi farmaci inibitori in clinica, sono ancora molte le alterazioni che necessitano di uno studio approfondito per permettere l’introduzione e l’utilizzo di farmaci di nuova generazione.

Lo studio DIATER si avvale di un approccio tecnologico recentemente sviluppato e punta all’identificazione di nuove potenziali vulnerabilità nel sistema di riparazione del DNA e alla validazione di combinazioni terapeutiche per colpire il “tallone d’Achille” di questi tumori.

Al fine di rendere gli studi effettuati in laboratorio sempre più vicini a un’immediata applicazione in ambito clinico, questo progetto di ricerca traslazionale prevede una stretta collaborazione tra i ricercatori e i medici per la validazione dei risultati ottenuti in vitro, nel laboratorio di ricerca, in modelli preclinici direttamente derivati dai campioni bioptici o chirurgici dei tumori dei pazienti arruolati negli studi clinici dell’Istituto, i cosiddetti “organoidi” o “avatar” dei pazienti.

Tale approccio consente di poter identificare dei profili di risposta a farmaci di tipo convenzionale o sperimentale e di associarli a determinate caratteristiche genetiche e molecolari individuate nei tumori dei pazienti stessi. Il progetto DIATER si propone inoltre di identificare associazioni tra alterazioni genetiche nel sistema di riparazione del DNA e la risposta a farmaci di tipo chemioterapico od ormonale, comunemente utilizzati nella terapia del tumore alla prostata e all’ovaio, al fine di porre la base al disegno di nuove combinazioni volte a migliorare il trattamento dei tumori e la qualità di vita dei pazienti.