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27/05/2024

Accendere la memoria dei linfociti

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Grazie al supporto finanziario del 5X1000 è attivo presso l’istituto di Candiolo – IRCCS un programma di ricerca di immunologia dei tumori i cui obiettivi sono rivolti a comprendere i meccanismi molecolari alla base della memoria immunologica, proprietà fondamentale dei linfociti, cellule del nostro sangue, guardiani della nostra salute, con un ruolo chiave nella lotta contro i tumori. La reazione immunitaria in ogni persona è composta da due tipi di cellule, i linfociti B e i linfociti T.

Per capire chi avrà e quando si avrà una buona risposta immunitaria, è necessario andare a controllare la presenza di un particolare tipo di linfociti T, le cosiddette cellule T killer, in grado di uccidere le cellule tumorali. Particolarmente importanti sono un sottogruppo di cellule che possiedono proprietà di “memoria a lungo termine”, che ne permettono la persistenza anche fino a 100 anni. Nel cancro a causa dell’esposizione cronica alle cellule tumore, i linfociti divengono “esausti”, perdono a poco a poco la capacità di combattere le cellule maligne.

Il lavoro del mio gruppo di ricerca è dedicato a comprendere i meccanismi che guidano lo stato disfunzionale dei linfociti, capire quali sono quei fattori responsabili della loro inattivazione e della perdita delle proprietà di memoria per sviluppare nuovi protocolli di immunoterapia specifica per ciascun paziente.

La Dottoressa Pace (quarta da sinistra) con il suo gruppo di ricerca

Capire quali sono le mutazioni più efficaci per attivare i linfociti è la parte più complessa del lavoro. Non tutte le mutazioni vengono lette ugualmente bene dal sistema immunitario e il perché non è ancora ben chiaro. Per questo motivo lavoriamo sullo sviluppo di nuovi vaccini codificanti le stesse mutazioni del tumore, capaci di risvegliare la risposta dei linfociti specifici di ciascun paziente. Il nostro lavoro è mirato anche a comprendere come risvegliare queste cellule attraverso lo studio di nuovi trattamenti che sblocchino i freni della risposta immunitaria e permettano la generazione di una memoria contro il cancro, aspetto più importante dell’immunoterapia.

A differenza dei farmaci tradizionali, l’uso dei trattamenti immunoterapici permette la generazione di una risposta immunitaria duratura, capace di potersi riattivare in caso di ricomparsa della malattia. Il nostro studio è quindi molto complesso e per questo il gruppo di ricerca raccoglie diverse figure professionali e utilizza approcci multidisciplinari, tra cui modelli traslazionali, metodologie di genetica e analisi genomica, combinati con analisi bioinformatica e di modellazione. La complessità del nostro lavoro, inoltre, ci porta a lavorare a stretto contatto con la comunità scientifica nazionale e internazionale.