05/06/2025

Dicono di noi

La Stampa

Il nostro gioco di squadra per battere il cancro

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Allegra Agnelli, Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro

Quando nel 1986 nacque la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, avevamo l’obiettivo di realizzare qualcosa di utile e appassionante, ogni giorno. Qualcosa in grado di valorizzare il ruolo di Torino nel mondo. Qualcosa di visionario e concreto. Grazie alla capacità di fare squadra, di lavorare insieme, tipica di questo territorio, siamo riusciti a raggiungere importanti traguardi ed è proprio grazie al forte legame con la comunità che la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ha potuto, in quasi 40 anni di attività, dare un contributo concreto alla lotta contro il cancro attraverso l’Istituto di Candiolo – IRCCS.

Un contributo che il quotidiano La Stampa ha sempre raccontato con precisione e puntualità, rivelandosi uno degli attori principali in quel gioco di squadra che ha permesso alla nostra Fondazione e all’Istituto di Candiolo-IRCCS di diventare un punto di riferimento nel campo dell’oncologia a livello internazionale.

Le storie di Candiolo sono storie di passione, innovazione, futuro, generosità; sono storie speciali che meritano di essere raccontate e condivise; sono storie che parlano di speranza. Di fiducia. Proprio per questo, ricordo con piacere quando anni fa all’interno dei laboratori di ricerca dell’Istituto di Candiolo fu realizzata una riunione di redazione de La Stampa.

Giornalisti, medici e ricercatori che sugli stessi banchi condividevano la passione e la dedizione per quello che fanno quotidianamente, insieme ad una grande attenzione per le persone, siano essi lettori o pazienti.

Negli anni abbiamo raccontato insieme, attraverso l’impegno delle oltre 800 persone che ogni giorno lavorano a Candiolo, le due anime dell’Istituto, la Ricerca e la Cura, e quanto sia stretto il legame tra loro; siamo entrati nei circa 40 laboratori dell’Istituto e abbiamo potuto condividere e far conoscere a tutti quanto oggi l’innovazione e la tecnologia siano al servizio della cura, e siano fondamentali per l’aspettativa e la qualità di vita del paziente; siamo entrati nei nuovi reparti di Medicina Interna e di Hospice, realizzati per prendersi cura di tutti, sempre, in ogni fase della malattia.

Quarant’anni fa volevamo fare qualcosa con le persone per le persone, in particolare per il territorio, ma poi grazie al supporto di questa fantastica comunità, siamo andati oltre ed oggi il nome di Candiolo è associato a quelli di importanti centri di ricerca che stanno a New York, Stoccolma, Lione.

Se guardo indietro, lo ammetto, tutti insieme abbiamo realizzato qualcosa di unico. Ed era difficile, nell’ormai lontano 1986, pensare che saremmo davvero potuti arrivare a questo. Ma dobbiamo pensare al futuro e dobbiamo farlo sempre tutti insieme, oggi più che mai.

La ricerca e la cura stanno facendo grandi passi in avanti: i numeri del cancro in Italia ci dicono che un paziente su due guarisce dalla malattia. Noi vogliamo continuare a giocare un ruolo da protagonisti: la Fondazione sta investendo importanti risorse per l’ammodernamento del parco tecnologico dell’Istituto per fornire ai medici e ai ricercatori le migliori strumentazioni disponibili sul mercato.

Parallelamente, prosegue il piano di sviluppo “Cantiere Candiolo”, che ha già visto nascere Oncolab, 3.000 metri quadrati di nuovi laboratori, e che vedrà presto realizzata la nuova Biobanca. Grazie allo strumento del 5X1000, inoltre, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro sta finanziando 7 macro progetti di ricerca, che riguardano le principali patologie tumorali: dal tumore alla mammella a quello del colon, dalla prostata ai tumori ematologici, fino allo studio di nuove soluzioni farmacologiche.

E, proprio sulle pagine de La Stampa, abbiamo potuto leggere di fantastiche storie di “cervelli di ritorno” – ricercatori italiani che ricoprivano posizioni apicali in importanti centri oncologici in diverse parti del mondo – che hanno deciso di tornare in Italia, a Candiolo, per sviluppare al meglio i loro importanti progetti di ricerca.

Il futuro è oggi! E vogliamo scriverlo con tutti voi. Solo così, sono certa, potremo raggiungere nuovi decisivi obiettivi.

Aiutateci a realizzarli, aiutateci a raccontarli. — Allegra Agnelli, Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro