10/12/2025
“Sostituiamo l’organo reale con un organo virtuale. Questo organo virtuale si scompone. Tutta questa operazione di sovrapposizione viene fatta in modo automatico guidata dalle reti neurali che abbiamo creato, quindi dall’intelligenza artificiale.”
L’intelligenza artificiale entra in sala operatoria. Siamo all’Istituto Candiolo – IRCCS di Torino, centro specializzato nel trattamento delle patologie oncologiche. Il professor Francesco Porpiglia sta effettuando un intervento di prostatectomia radicale, un’asportazione della prostata con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
“Questa ricostruzione che vedete è una ricostruzione tridimensionale che rappresenta la prostata del paziente per un motivo molto semplice: perché viene ricavata mediante dei software particolari dall’immagine della risonanza magnetica che il paziente ha già eseguito in precedenza. Quindi noi abbiamo una riproduzione in 3D virtuale dell’organo che dobbiamo asportare.”
È l’ultima frontiera della chirurgia mini-invasiva: si parte dunque da un modello in 3D della prostata che, grazie alla realtà aumentata, viene sovrapposta in tempo reale al campo operatorio.
“Il chirurgo ha dei vantaggi enormi perché capisce, intuisce molto meglio dove è localizzato il tumore e in più, essendo un’immagine virtuale, questa può essere esportata all’interno del campo operatorio per dare all’intelligenza artificiale, agli algoritmi, un insieme di informazioni e da questa informazione l’intelligenza artificiale trae la strategia migliore che il chirurgo deve eseguire.”
“Seleziono qui ON e ON e l’immagine è praticamente divisa in due parti. E questo è il modello in 3D della prostata, la parte colorata di verde è il tumore.”
Il chirurgo in sala operatoria sovrappone questa immagine con la zona esatta della prostata del paziente, così facendo ha dei punti di riferimento precisi della zona tumorale e si asportano tutte le potenziali cellule cancerose residue.
“L’intelligenza artificiale ha proprio questo scopo: quello di guidare il chirurgo nella fase terminale dell’intervento a effettuare, a resecare con margini sospetta infiltrazione neoplastica, massimizzando la preservazione dei nervi.”
Un primo studio di questa procedura con l’intelligenza artificiale in realtà aumentata ne ha evidenziato i vantaggi sia in termini di efficacia che di recupero della potenza sessuale e della continenza.
Lo sguardo è adesso proiettato al futuro.
“Stiamo facendo dei tentativi per capire se è possibile utilizzarla anche nella chirurgia renale dell’asportazione del tumore di rene. Ovviamente in questo caso le difficoltà tecniche sono maggiori in quanto abbiamo a che fare con dei tessuti soffici.”
“Stiamo lavorando per creare delle alternative all’utilizzo di punti di riferimento, perché abbiamo bisogno che l’organo virtuale si agganci automaticamente al campo operatorio e credo che nei prossimi uno o due anni avremo la possibilità di utilizzare anche questa tecnologia per altri tipi di interventi.”