06/05/2025

Salute sessuale e supporto antifumo per pazienti oncologici

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Salute sessuale e supporto ai pazienti

Già al prima sospetto, per non parlare della conferma, il tumore può avere un impatto pesante sulla vita sessuale dei pazienti, che tra l’altro, secondo le statistiche, sono sempre più giovani e dunque esposti a questo genere di complicazioni, legate agli effetti della patologia, della terapia, e all’ansia, nell’incertezza dei risultati, che può protrarsi a lungo.

In tali circostanze, la componente emotiva non si può separare nettamente da quella fisica, ma va comunque affrontata in modo competente – da parte del medico – e consapevole – da parte del malato – proprio in funzione di quell’atteggiamento positivo che può contribuire alla guarigione.

Le diffuse difficoltà del personale medico e dei pazienti

Ciò nonostante, la comunicazione tra il personale sanitario e i pazienti oncologici in tema di salute sessuale e fertilità è sempre stata scarsa e improvvisata. Una recente inchiesta del Lancet, autorevole rivista medica internazionale, riporta che molti medici concordano nel considerarla una responsabilità professionale primaria, ma aggiungono che si scontra con la mancanza di tempo e di formazione, nonché con la scarsa propensione dei malati a confidarsi.

A queste prevedibili, quanto diffuse difficoltà, l’Istituto di Candiolo – IRCCS risponde oggi, attivando un servizio di consulenza e assistenza di salute sessuale per i suoi pazienti. Per parlare dell’iniziativa, Piero Fenu, direttore sanitario dell’Istituto, mi aspetta nel suo studio, insieme alla solita ballerina, un uccellino nero dalla mascherina bianca, che invece di restare nel magnifico parco dell’Istituto, al meglio del suo verde in questa stagione, gli fa compagnia saltellando nell’erba rada del piccolo atrio dietro la finestra.

Cause dirette e indirette dei disturbi sessuali

“Le statistiche dicono che circa il 50% dei pazienti affetti da tumore manifesta disturbi della sfera sessuale, a livello fisico o psicologico oppure a causa dei trattamenti eseguiti.

Tra le cause dirette, ci sono gli interventi che possono compromettere la funzione sessuale. L’esempio più noto è la chirurgia della prostata, cui può conseguire il danno dei fasci nervosi deputati all’erezione. Altre cause dirette sono certe terapie, come quelle ormonali, capaci di interferire con il desiderio sessuale.

Poi ci sono le cause che definiamo indirette, cioè non chiaramente ascrivibili ad alterazioni anatomiche, o biochimiche. Ad esempio, alcuni interventi esteticamente penalizzanti sono in grado di indurre nel paziente il timore di essere rifiutati dal partner. Inoltre, lo stesso iter clinico che consegue alla diagnosi della malattia neoplastica può causare stati di stress e sindromi depressivo-ansiose accompagnate da indifferenza al sesso.

In linea generale, dobbiamo osservare che già concentrarsi sulla lotta al tumore e preoccuparsi del proprio futuro può alterare significativamente il nostro ambito relazionale e comportamentale.

Competenze necessarie degli specialisti

“È importante che i pazienti siano assistiti da professionisti in possesso di competenze estese dall’anatomia dell’apparato riproduttivo alla fisiologia dell’atto sessuale, e che siano attenti e sensibili ai risvolti psicologici delle alterazioni della salute sessuale.

Dal punto di vista curriculare, tali esperti si distinguono in sessuologi, cioè laureati in Medicina o Psicologia con specializzazione o master universitario quadriennale in sessuologia clinica, e in consulenti sessuali, cioè professionisti sanitari di vari ambiti con master biennale in ‘consulenza sessuale’.

Occorre, poi, considerare che il trattamento delle problematiche sessuali può coinvolgere varie discipline, ad esempio urologia, ginecologia, endocrinologia. Pertanto queste discipline dovranno essere tutte rappresentate in un adeguato modello di assistenza.”

“La richiesta di consulenza può essere inoltrata direttamente dal paziente, con una ‘e-mail’ all’indirizzo salutesessuale@ircc.it.

In ogni caso, sono gli stessi medici curanti dell’Istituto, nel corso delle visite e dei raccordi anamnestici, a sensibilizzare le persone sull’importanza di riconoscere le problematiche sessuali, sull’opportunità di farvi ricorso e anche sul livello di qualità del trattamento che viene loro offerto qui a Candiolo.

Il nostro servizio di assistenza è formato da tre sessuologi e un consulente sessuale, che a loro volto possono avvalersi degli specialisti dell’Istituto, come urologi, ginecologi, endocrinologi, psicologi clinici. Il tutto, ovviamente, a titolo gratuito.”

I rischi del tabagismo per i malati di cancro

“Analogamente allo Sportello di Salute Sessuale, anche in questo caso i pazienti possono accedere gratuitamente allo ‘Sportello Antifumo’, inoltrando direttamente specifica richiesta via e-mail all’indirizzo stopalfumo@ircc.it.

Colgo l’occasione per ribadire la pericolosità di questa vera e propria dipendenza, segnalando che in Italia ogni anno si contano circa 100.000 decessi correlati al fumo. Metà di questi sono dovuti a malattie tumorali che interessano non solo polmoni, cavo orale, faringe e laringe, ma anche vescica, esofago, stomaco, colon, pancreas, rene e fegato.

È chiaro, poi, che anche per i pazienti con tumore già accertato smettere di fumare può costituire un vantaggio rilevante. Il tabagismo è infatti associato all’aumento delle possibilità di recidiva (prevenzione terziaria), al calo dell’aspettativa di vita (il fumo è un importante fattore di rischio anche per malattie cardio-polmonari) e a un peggioramento generale della qualità di vita.”

Strategie per la disassuefazione dal fumo

“Se vogliamo aggiungere due parole sulle strategie per disassuefarsi dal fumo, possiamo dire che si basano fondamentalmente su tre linee d’intervento. La prima sono i farmaci sostitutivi della nicotina, che possono aiutare a gestire i sintomi di astinenza e ridurre gradualmente la dipendenza da nicotina.

La seconda, i farmaci che agiscono a livello di recettori cerebrali, come vareniclina e buprionone, provocando una diminuzione del desiderio di fumare.

La terza consiste nelle consulenze e nel supporto psicologico, che identificano le abitudini e le situazioni associate al fumo, fornendo l”energia mentale’ per affrontarle e superarle. Le consulenze del nostro stopalfumo@ircc.it sono garantite da due professionisti, un medico ed uno chirurgo polmonare, con acclarata esperienza nella cura del tabagismo.”

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