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10/07/2024

All’Istituto di Candiolo – IRCCS nasce il nuovo Reparto di Medicina Interna

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Continua lo sviluppo dell’Istituto di Candiolo – IRCCS attraverso nuovi spazi, che valorizzano l’offerta assistenziale e la qualità della ricerca. Quest’anno è entrato in funzione il nuovo Reparto di Medicina Interna per il trattamento delle complicanze e delle altre malattie associate alla patologia oncologica.

La nuova struttura, per la cui realizzazione strutturale la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ha investito oltre 400 mila euro, è a disposizione non solo dei pazienti dell’Istituto, ma anche degli ammalati oncologici provenienti dai Pronto Soccorso degli ospedali regionali.

Il reparto è stato inaugurato dal Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che ha sottolineato:Ancora una volta Candiolo si conferma un’eccellenza della sanità piemontese non solo per le sue attività di ricerca nelle cure oncologiche, ma anche per la sua vocazione a integrarsi con il sistema ospedaliero come dimostra il nuovo Reparto di Medicina Interna che mette a disposizione posti letto per accogliere i pazienti provenienti dai Pronto Soccorso di Torino e provincia. Un supporto prezioso e altamente qualificato, soprattutto per i pazienti oncologici che trovano qui competenze straordinarie e professionalità”.

Il reparto è diretto dal Professor Alberto Milan, docente del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università degli Studi di Torino, già in servizio presso la Medicina Interna dell’Azienda Ospedaliera Sanitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, diretta dal Professor Franco Veglio.

Professor Milan perché questa nuova struttura?

Il paziente oncologico, in ragione della sua fragilità è soggetto a frequenti complicanze cliniche lungo il percorso terapeutico, che molto spesso vengono gestite, per necessità, presso i reparti di oncologia o le strutture di Pronto Soccorso.

Che tipologia di pazienti ricoverate?

Ricoveriamo pazienti oncologici con complicanze mediche acute. In particolare, soggetti con problematiche di tipo cardio-respiratorio. Li curiamo per “restituirli” alle cure oncologiche elettive.

Come è strutturato il reparto?

Ha 20 posti letto e può contare su dotazioni tecnico-sanitarie di avanguardia. Sono attive apparecchiature per la ventilazione non invasiva e somministratori di ossigeno ad alto flusso (HFNC), nonché un ambulatorio di ecocardiografia a supporto della disamina urgente degli eventi cardiovascolari gravi. Presto saranno attive anche quattro postazioni per la telemetria.

Ricoverate anche pazienti esterni?

Sì. Il Reparto di Medicina Interna ha un accordo collaborativo con l’Azienda Zero del Servizio Sanitario Regionale e in questo primo periodo di attività due terzi dei pazienti ricoverati sono giunti da strutture sanitarie esterne. In un terzo dei casi si è trattato di pazienti già seguiti o ricoverati presso altri reparti dell’Istituto: spesso, infatti, si tratta di pazienti che vengono segnalati dal Day Hospital e che in altri casi sarebbero dovuti accedere nei pronto soccorso limitrofi.

Fate anche attività di ricerca e di didattica?

Si perseguiamo anche questi obiettivi. L’attività di ricerca è orientata verso l’ambito della tossicità cardiovascolare, che prevede l’interazione multidisciplinare con oncologi e onco-ematologi. Il contesto didattico viene svolto sinergicamente con l’Università degli Studi di Torino e coinvolge anche studenti in medicina e specializzandi, che possono esercitarsi con simulazioni di intervento e situazioni cliniche critiche.

Vi trovate spesso a gestire pazienti molto delicati: ci sono aspetti che emotivamente possono essere difficili?

Non siamo un reparto per malati terminali, ma per pazienti acuti. Tuttavia, alcuni casi presentano una fragilità tale da richiedere il supporto di psicologi messi a disposizione dall’Istituto.