18/03/2020
Notizie da Candiolo
Se in queste settimane ogni ospedale deve affrontare la difficoltà di garantire il doppio binario, cioè il trattamento dei pazienti normali oltre a quelli positivi, i primi talora più gravi dei secondi – c’è un luogo dove questa sfida è particolarmente incalzante: l’Istituto dei Tumori di Candiolo, frontiera avanzata nella lotta contro il cancro e punto di speranza, oltre che di riferimento, per i malati oncologici. In quest’ottica il coronavirus rappresenta un avversario in più con il quale confrontarsi. Per varie ragioni. In primis la tutela di malati debilitati dai tumori, quindi doppiamente vulnerabili. Idem per le famiglie e i parenti. Il che significa porre in essere misure rigorose per blindare una struttura potenzialmente esposta ai contagi, nè più nè meno delle altre.
Attività garantite
La buona notizia, tra tante brutte notizie, è che Candiolo non si ferma. Anzi: rilancia. Da quando è cominciata l’emergenza innescata dall’epidemia l’Istituto non ha mai interrotto la propria attività. Parliamo di oltre 200 pazienti al giorno tra Day Hospital, visite ambulatoriali e interventi chirurgici, prestazioni salva-vita e quindi inderogabili. Emblematici i casi di un giovanissimo paziente di vent’anni, proveniente dal Piemonte occidentale e operato la scorsa settimana, o di un altro malato sessantenne trasferito da un ospedale di confine impegnato come molti altri nella lotta contro il virus. Pienamente operativo il Centro trapianti di midollo osseo.
Non solo: dalla scorsa settimana, spiegano dall’Istituto, si moltiplicano le richieste di pazienti oncologici per la presa in carico.
Disponibilità
Un impegno considerevole, che però non impedisce all’Istituto, unico Irccs in Piemonte e da tempo classificato dalla Regione come hub regionale nella lotta contro i tumori, di mettersi a disposizione della Regione. Candiolo è pronto a garantire 80 posti letto oncologici per l’emergenza in corso; tra potenziamento del personale, materiali sanitari e strumentazione è stato investito oltre un milione di euro. Particolare non trascurabile: senza gravare sulle finanze pubbliche, cioè della Sanità piemontese, già precarie prima dello scoppio dell’epidemia ed ora soggette ad un salasso fuori programma. In corso sistemi per teleconsulenze per pazienti oncologici risultati positivi al coronavirus (purtroppo accade anche questo), in fase di approvazione un servizio domiciliare per malati che effettuano terapie oncologiche di mantenimento.
Evidentemente l’insorgere dell’epidemia ha cambiato molte cose anche a Candiolo, che si è dotato di sistemi ad hoc per evitare la contaminazione: accesso unico, misurazione della temperatura con il termoscanner per quanti si presentano, dispositivi di protezione individuale per l’accesso ai reparti. Una battaglia quotidiana contro due nemici alleati tra loro: il cancro, che purtroppo non conosce stagioni, e il virus.
Articolo de “La Stampa Torino” – 18 marzo 2020