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15/05/2024

Dicono di noi

RAI 3 | TgR Leonardo

Scoperte rivoluzionarie sul carcinoma prostatico localizzato

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Alessia Mari: Studiare ogni singola cellula del cancro per capire come curarlo è tra le grandi sfide in oncologia. Uno studio dell’Istituto di ricerca e cura di Candiolo e del Karolinska Institutet di Stoccolma fa un passo avanti verso cure personalizzate. Sentiamo Antonella Guerrieri.

Antonella Gurrieri: Il tumore è una popolazione complessa di cellule con mutazioni e alterazioni cromosomiche differenti. Identificare il DNA di ogni singola cellula per ricostruirne la storia e l’approccio fondamentale per riuscire a capire la progressione dei carcinoma. Parte da questo presupposto la ricerca nata dalla collaborazione tra l’Istituto di Candiolo e il Karolinska Institutet di Stoccolma, che apre nuove strade per comprendere l’eterogeneità tumorale e la sua evoluzione. Gli studi si sono concentrati sul tumore prostatico e su quello alla mammella, attualmente tra i più diffusi.

Dottor Nicola Crosetto: Abbiamo sviluppato delle nuove metodiche di laboratorio che ci consentono di andare a studiare i tumori e fotografare i tumori in modo molto più a più elevata risoluzione. In particolare andare a studiare il genoma di molte cellule tumorali prese singolarmente. Siamo riusciti ad analizzare oltre 30.000 cellule sia cellule normali sia cellule tumorali, grazie proprio alla metodica che abbiamo sviluppato.

Antonella Gurrieri: Studi complessi per un obiettivo fondamentale dal punto di vista terapeutico, ovvero riuscire a individuare diagnosi precise per avviare cure sempre più personalizzate.

Dottor Nicola Crosetto: I tumori in realtà sono estremamente eterogenei, sono diversi da un paziente all’altro. Cercare di ricostruire quali alterazioni si sono formate è molto importante per potere classificare meglio i pazienti e quindi in futuro anche decidere le terapie e come seguire i pazienti nel tempo in base alla storia del tumore prima della diagnosi.

Antonella Gurrieri: Importante esempio di collaborazione internazionale gli studi per la parte italiana sono stati finanziati con i fondi della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.