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29/07/2024

La Farmacia Ospedaliera di Candiolo

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Quali sono le principali attività di una Farmacia ospedaliera?

Cristina Chiabotto:

Sulla nostra rubrica Sul Tumore Facciamo Rumore, oggi siamo con la dottoressa Fiorenza Enrico, Responsabile della Farmacia dell’Istituto di Candiolo. Allora Fiorenza, quali sono le principali attività di una Farmacia ospedaliera?

Dottoressa Fiorenza Enrico: Allora, le farmacie ospedaliere sono farmacie a disposizione dei reparti, quindi non vendiamo nulla al pubblico e abbiamo tantissime attività proprio perché siamo un servizio trasversale.

In primis forniamo tutti i materiali e i farmaci necessari ai reparti per funzionare; poi consegniamo le terapie oncologiche orali ai pazienti dopo visita oncologica. Poi, prepariamo tutte le terapie infusionali: dalle chemioterapiche alle terapie per il dolore e tutte le terapie di supporto alle chemioterapie.

Inoltre, una delle mission più importanti è la gestione dei farmaci sperimentali: noi siamo un IRCCS quindi la ricerca è una delle attività preponderanti e noi siamo delegati a gestire i farmaci sperimentali.

Quali prodotti vengono consegnati quindi ai reparti o agli ambulatori?

Cristina Chiabotto: Quali prodotti vengono consegnati quindi ai reparti o agli ambulatori?

Dottoressa Fiorenza Enrico: Noi consegniamo la totalità dei medicinali che servono ai reparti per funzionare e agli ambulatori. Poi i pazienti quando vengono ricoverati in reparto, ovviamente, hanno delle terapie da continuare, e cioè le terapie che assumevano a domicilio: pensate ai farmaci per la pressione alta o per il diabete.

Quindi, i medici ci mandano delle richieste personalizzate e quelle sono una moltitudine di farmaci. Inoltre, vanno anche considerati tutti gli atti materiali che sono i dispositivi medici. Noi riforniamo la quasi totalità dei dispositivi medici a tutti i reparti. Pensate solo a tutte le siringhe, tutti i guanti, sterili e non, gli aghi. Tutte le suture alla sala operatoria: sono tantissime tipologie di dispositivi medici. 

In quali ambiti avete invece rapporti diretti con i pazienti?

Cristina Chiabotto: In quali ambiti avete invece rapporti diretti con i pazienti?

Dottoressa Fiorenza Enrico: Ormai le terapie, quelle chemioterapiche oncologiche, sono per almeno la metà orali. Questo è molto comodo ovviamente perché il paziente non deve stare qua a fare l’infusione tutto il giorno.

Però, d’altra parte, bisogna esser sicuri che il paziente sappia bene come assumere il farmaco a casa perché se no il farmaco rischia o di non funzionare oppure di dargli una tossicità quindi noi cosa facciamo alla prima visita, quando il paziente viene con la prescrizione, spieghiamo molto bene al paziente come deve assumere il farmaco, quindi, per esempio, se deve assumere lontano o vicino ai pasti se deve evitare alcuni alimenti se ci sono delle tossicità attese di cui non deve spaventarsi e perché poi il paziente ben educato è più motivato a continuare anche a casa la terapia e poi gli consegniamo anche una specie di riassunto del foglietto illustrativo che spesso è molto complesso, soprattutto per le persone anziane, da leggere in modo che riassuma tutte le informazioni che gli abbiamo dato a voce.

Quali terapie vengono allestite direttamente dalla Farmacia?

Cristina Chiabotto: Quali terapie vengono allestite direttamente dalla Farmacia?

Dottoressa Fiorenza Enrico: Noi allestiamo tutte le terapie sterili che vengono somministrate in Istituto, sia in ambito di Day Hospital, e cioè nei casi in cui il paziente si ferma per l’intera giornata, oppure di degenza, quando il paziente magari fa dei trattamenti che durano su più giorni.

Tutte le terapie chemioterapiche oncologiche le prepariamo noi. Bisogna considerare che i chemioterapici vanno dosati molto attentamente sui pazienti perché la dose efficace è spesso molto vicina alla dose tossica, quindi le dosi devono essere personalizzate sui parametri del paziente.

Siamo anche una delle poche farmacie in Piemonte che ha un robot che allestisce le chemioterapie, quindi abbiamo la possibilità di allestire i chemioterapici infusionali in un modo standardizzato e molto sicuro. Inoltre, prepariamo le terapie di supporto alle chemioterapie, che sono tutte quelle terapie di cui il paziente ha bisogno per mitigare gli effetti collaterali. Quindi, pensate solo agli anti-nausea e da ultimo, anche molto importante, tutta la terapia del dolore.

Abbiamo tanti specialisti che si occupano di dolore: noi prepariamo degli infusori che sono dei dispositivi medici in plastica che il paziente può anche portarsi a casa. Questi dispositivi rilasciano il farmaco per il dolore in modo costante nel tempo, fino a una settimana.

Quindi, glielo prepariamo sempre nel nostro laboratorio. Il paziente dopo una settimana viene, lo cambia e poi prepariamo tutta la terapia per il dolore post-operatorio. I pazienti, ovviamente, dopo l’intervento hanno dolore per due o tre giorni. Noi prepariamo diffusori che permettono di evitare che il paziente abbia dolore

Qual è la peculiarità di una Farmacia ospedaliera come quella dell’Istituto di Candiolo?

Cristina Chiabotto: Qual è la peculiarità di una Farmacia ospedaliera come quella dell’Istituto di Candiolo?

Quindi noi copriamo tutte le tre fasi degli studi dei farmaci sull’uomo, che sono fase uno, due e tre. La fase uno è la prima fase in cui viene testato un medicinale su pochi pazienti, però è il primo step quindi c’è una normativa molto stringente: sono pochi i centri che risultano autorizzati, in particolare in Piemonte, a condurre gli studi di fase uno e noi siamo tra questi. Poi abbiamo gli studi di fase due e fase tre che spesso hanno lo scopo di registrare il farmaco prima dell’immissione in commercio.

La Farmacia ha il compito di gestire tutti i farmaci sperimentali che ci vengono forniti dagli sponsor, dai promotori. Naturalmente dimostrare la tracciatura del farmaco da quando arriva a quando viene consegnata. La normativa è molto stringente ed estremamente precisa nel senso che noi dobbiamo documentare tutti i passaggi e conservare questa documentazione perché il dato delle sperimentazioni se viene ben gestito, anche da parte nostra, è un dato molto affidabile, e le sperimentazioni sono molto più sicure per i pazienti.