22/05/2025

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Corriere Salute

Tumori del colon, nelle metastasi le mutazioni del Dna

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Lo scopo della ricerca è capire quali sono gli elementi che distinguono le forme più aggressive da quelle indolenti per poter calibrare meglio le cure.

Nuovo studio dell’IRCSS di Candiolo

Man mano che il tumore al colon progredisce, aumenta anche la velocità di mutazione del suo Dna. Questa osservazione è stata resa possibile grazie a un nuovo metodo che permette di calcolare e confrontare il tasso mutazionale dei tumori, messo a punto in uno studio condotto dall’Istituto di Candiolo – IRCSS sotto la guida di Andrea Bertotti e Livio Trusolino, responsabili del Laboratorio di Oncologia traslazionale dell’IRCCS di Candiolo e professori ordinari di Istologia presso il Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino. I risultati si sono guadagnati la copertina della prestigiosa rivista Science Translational Medicine.

Vantaggio di fitness

«Il fatto che il Dna dei tumori tenda a mutare velocemente è un dogma dell’oncologia molecolare – spiega Trusolino -. Come accade nelle piante, in cui mutazioni casuali producono resistenza ai parassiti o agli erbicidi, si pensa che qualcuna delle tante mutazioni che i tumori acquisiscono possa, su base probabilistica, fornire un vantaggio di fitness, cioè un successo riproduttivo. Ma come per tutti i dogmi la base è teorica e fino a oggi non ha ricevuto una validazione in laboratorio. Nel nostro studio abbiamo scoperto che non solo le mutazioni si accumulano con velocità estremamente variabili nei tumori di pazienti diversi, ma si generano con maggiore intensità nelle lesioni più avanzate, tipicamente le metastasi».

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