30/09/2025
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Corriere.it
L’obiettivo dello studio, pubblicato dai ricercatori dell’IRCCS Candiolo, è indirizzare subito verso cure alternative i pazienti che non trarranno benefici.
La chemioterapia rappresenta il trattamento standard per la maggior parte dei pazienti con tumori del colon metastatici non operabili, ma solo circa la metà risponde, lasciando l’altra metà esposta a una terapia inefficace e agli effetti collaterali. Per capire le ragioni di questa resistenza, i ricercatori dell’Istituto di Candiolo – IRCCS hanno utilizzato organoidi tumorali, repliche tridimensionali in miniatura ottenute da campioni di pazienti.
Il gruppo di lavoro è stato coordinato da Livio Trusolino e Andrea Bertotti, responsabili del Laboratorio di Oncologia Traslazionale dell’IRCCS di Candiolo e professori ordinari di Istologia presso il Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino.In uno studio appena pubblicato sulla rivista Cancer Discovery, gli scienziati hanno identificato una proteina (RAD51) che, se espressa ad alti livelli, predice la resistenza alla chemioterapia standard. La scoperta ha un duplice valore: consente di riconoscere in anticipo i pazienti che difficilmente risponderanno al trattamento e apre la strada a strategie terapeutiche alternative.
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